1. CARRELLATA


    Data: 06/05/2024, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu

    ... tua madre. Come hai potuto? &egrave sbagliato. Questo &egrave incesto.’ ‘E chi se ne frega. &egrave vero, sei mia madre ma sei anche terribilmente ‘bona’. Vederti giorno dopo giorno mi mette in ebollizione gli ormoni. Lasciati andare. Siamo solo noi due. Nessuno saprà niente. Tutto resterà chiuso fra le mura di casa.’ ‘Se non smetti ti denuncio. In questo paese l’incesto &egrave punibile con il carcere. ‘ ‘Non lo farai perché finiremmo in pasto alla stampa e tu saresti additata come quella che &egrave stata stuprata dal figlio. No, non parlerai.’ ‘Tu tiralo fuori ed io farò finta che non &egrave mai successo.’ ‘E no! Prima ti chiavo e poi lo tiro fuori. Ora che ci sono non posso più tirarmi indietro. &egrave una vita che aspetto questo momento.’ Così fa. Mi chiava e mi scarica nella pancia intere bordate di denso sperma che si spiaccicano contro il mio utero. L’atto incestuoso che porta a termine mi sconvolge le viscere ed il cervello fino al punto da farmi provare piacere. Vengo. Il mio orgasmo si fonde con il suo. ‘Dio, mamma. Sei venuta. Hai goduto. Allora ti &egrave piaciuto. Il che vuol dire che sono stato bravo. Sono contento. &egrave il più bel regalo di compleanno che tu potessi mai farmi. Ricorderò sempre questo giorno finché vivrò.’ Gli metto le dita nei capelli e glieli artiglio facendo in modo che alzi il viso verso il soffitto.. ‘Tu ricorderai questo giorno come il più bello della tua vita? Ed io come dovrò ricordarlo? Ti rendi conto che noi due siamo madre e ...
    ... figlio. Mi dici come sarà la nostra vita? Fra noi questo momento sarà sempre presente. Ogni volta che ti vedrò mi vedrò seduta su questo top con le cosce allargate e con te in mezzo che mi stantuffi il tuo cazzo nel ventre. Ti sembra giusto?’ ‘Mamma, possiamo rendere la faccenda meno pesante di quella che &egrave.’ ‘Eccome?’ ‘Lasciandoti amare. Fai di me il tuo amante e tutto sarà più facile.’ ‘Mi stai dicendo che hai intenzione di continuare?’ ‘Sì mamma.’ ‘Tu sei pazzo.’ Riesco a liberarmi e scappo in camera mia. Mi chiudo dentro a chiave e mi butto sul letto vestita. L’unico indumento che non ho sono le mutandine che mio figlio mi ha strappato per penetrarmi. Gli umori di cui &egrave pieno il mio ventre cominciano a colare. Mi spoglio. Corro in bagno e mi infilo sotto la doccia; apro l’acqua regolando il getto al massimo. Lascio che l’acqua scorra sul mio corpo. Non mi muovo. Spero che l’acqua lavi lo sporco di quello che ho subito. Mi appoggio alle mattonelle con tutto il mio corpo. Le mie tette si schiacciano contro la parete. I capezzoli si induriscono e mi fanno male. La mia mente &egrave libera da tutti i pensieri. Una sola immagine mi &egrave rimasta impressa e che non riesco a cancellare. &egrave come potevo? Essa mi vede seduta sul top con le cosce allargate e mio figlio in mezzo che mi chiava. Lo strano di quell’immagine &egrave che non sono vestita ma sono nuda e che il mio volto non &egrave sconvolto; i miei occhi non sono pieni di orrore. No; essi brillano di ...
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