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CARRELLATA
Data: 06/05/2024, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu
... intenso piacere ed il mio viso esprime felicità. Mi eccito. Il mio corpo è percorso da fremiti. Le tette sono invase da miriadi punture di spilli. La mia figa ulula come una lupa in calore. Esco dalla doccia; afferro al volo l’accappatoio; lo indosso e mi precipito in cucina. Lui è ancora li, seduto. Mi porto davanti ai suoi occhi. Ho l’accappatoio aperto e lui può ammirare la mia nudità. Alza la testa. Mi fissa negli occhi. Gli faccio la domanda che non avrei mai dovuto fargli. ‘Hai ancora voglia?’ Lui infilò le mani fra l’accappatoio ed il mio corpo e mi abbracciò. ‘Di te avrò sempre voglia.’ ‘Lo vuoi rifare?’ ‘Perché me lo chiedi?’ ‘Mi è piaciuto e mi è venuta la voglia.’ ‘Non ti importa che sono tuo figlio?’ ‘Ehi, dico. A te è importato che ero tua madre quando me lo hai messo nella pancia? Che fai? Ci ripensi? Vuoi tirarti indietro?’ ‘No mamma. è che voglio essere sicuro che tu sia convinta.’ ‘Tu mettimelo dentro e vedrai se sono convinta. Prima però fatti guardare. E da molti anni che non ti vedo nudo.’ Si alza e fa un passo indietro permettendomi di guardarlo. Dio com’è bello. Un corpo da guerriero spartano. Muscoli prorompenti e tra questi il più amato dalle donne: il muscolo cavernoso che si erge dal suo inguine. Di quel tipo di muscolo ne ho visti molti ma nessuno mi sembra bello come quello che ho davanti. Forse perché appartiene a mio figlio; resta il fatto che ne sono ammaliata. Oltre che essere lungo è anche ...
... grosso ed ha un glande che sembra un uovo. Mi piego sulle ginocchia; lo circondo con una mano mentre con l’altra raccolgo nel palmo le sue gonfie palle. Alzo la testa e fisso i miei occhi nei suoi. Lui mi mette le mani nei capelli e me li scompiglia. Senza smettere di guardarlo avvicino la mia bocca al suo glande e lo bacio. Muggìsce. Continuo a baciarlo facendo scorrere la mia bocca su tutta la superficie del possente muscolo. Arrivo ai testicoli. Li circondo con le labbra e glieli succhio. Un muggito ancora più forte mi giunge alle orecchie. Dopo un paio di minuti tiro fuori la lingua e comincio a leccarlo rifacendo il percorso inverso. Arrivo al glande. Gli pennello la corona. Con la punta della lingua gli stuzzico il frenulo. Apro la bocca e lo circondo con le labbra. Comincio a succhiare. Il muggito si trasforma in un urlo di piacere. Più succhio più le sue urla diventano ululati. Più succhio più le sue incitazioni mi spronano a continuare con più veemenza. Non riesco a controllarmi. Avere il cazzo di mio figlio in bocca mi procura sensazioni indescrivibili. Mai ho avuto occasione di fare un pompino ad un uomo dotato di un cazzo come quello che in quel momento mi sta deliziando le papille gustative. Ed è mio. Io l’ho impastato. A me tocca il compito di tenerlo buono; di domarlo. è giunto il momento di farlo sbollire. Smetto di succhiarglielo. Mi rimetto in piedi. ‘Dai tocca a te. Fai il tuo dovere di figlio; soddisfa la voglia della tua mammina. Chiavami.’ Un ...