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CARRELLATA
Data: 06/05/2024, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu
... madre, una donna con un fisico da infarto, si alza e si avvia verso l’uscita della cucina; la seguo. Raggiungiamo il salone ed andiamo a sederci sull’ampio divano. ‘Mamma mi racconti del come è cominciata la storia tra te e mio fratello?’ Monica mi prende le mani e me le stringe. Mi fissa con i suoi grandi occhi e comincia a parlare. ‘Quello che sto per dirti non dovrà mai essere rivelato ad altri. Deve restare un segreto. Solamente tuo padre sa. Prometti che non ne farai parola ad anima viva.’ ‘Ti giuro che quello che mi dirai nessuno ne verrà a conoscenza. Dai parla.’ ‘Tuo padre mi ingravidò prima che ci sposassimo. Quando mi prese non pensai troppo alle conseguenze. Lasciai che mi farcisse l’utero con il suo seme. Nove mesi dopo nacque tuo fratello. Contro la volontà dei miei genitori lo tenni. Due anni dopo nascesti tu. Tuo fratello crebbe. Diventò un bel ragazzo e con gli anni vennero anche i primi problemi. Un giorno stavo sul punto di entrare nel bagno per farmi la doccia quando mi sento chiamare. Non è una vera chiamata. Sembra più un’implorazione. La voce proviene dall’interno del bagno. Apro la porta e introduco la testa. Quello che vedo mi immobilizza. Mio figlio sta seduto sul WC e si sta masturbando. Ha la testa rivolta verso il soffitto e gli occhi chiusi. Guardo fra le sue gambe e vedo un affare che si innalza come fosse un palo. è avvolto in un pezzo di stoffa che riconosco essere le mie mutandine. Nell’altra mano stringe un mio reggiseno e ...
... lo sta annusando. Capisci? Tuo fratello si sta masturbando pensando a me, sua madre. Sentire pronunciare il mio nome come una implorazione mi sconcerta. Le sue parole, ancora le ricordo, furono: ‘Dio mamma come sei bella. Ti amo. Fammi entrare nel tuo letto. Fatti chiavare.’ Ti risparmio le altre parole. Un ragazzino che puzza ancora di latte materno brama di fare sesso con sua madre. Chiudo la porta e mi ritiro in camera mia. Mi siedo nella poltrona e con lo sguardo perso nel vuoto. Penso a quello che ho visto e sentito. Come è potuto accadere che mio figlio mi desideri? Do la colpa al fatto che mi sono fatta succhiare le tette fino a quando è diventato un ragazzo. Ha succhiato il mio latte anche quando sei nata tu. Non mi sono limitata solamente a farmele succhiare. Gli ho anche permesso di giocarci. Approfittava delle assenze di tuo padre per venire nel mio letto; mi infilava le mani nella mia camicia da notte e me le tirava fuori. Le manipolava come stesse impastando della farina per fare del pane. Le stringeva; le schiaffeggiava; le baciava. Poi si stendeva al mio fianco e mi implorava di allattarlo. Durante la giornata mi veniva dietro e mi abbracciava ancorando le sue mani alle mie zizze. Infilava le mani nella scollatura dei miei vestiti, superava l’ostacolo del reggiseno, artigliava i capezzoli e li strizzava. Non mi ribellavo. Lo lasciavo fare anche perché provavo un innaturale piacere. Dopo quell’episodio del bagno mi prometto di porre rimedio. Non lo ...