1. E siamo sempre in quattro… (il seguito di "cominciato in due e continuato in quattro")


    Data: 05/05/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    ... Ha tutta la mano nel suo culo e la tira fuori completamente per poi spingerla nuovamente dentro fino al polso.
    
    Resto ancora di più di sasso e non riesco a togliere gli occhi da quei movimenti e nemmeno mi accorgo che Federico mi si è avvicinato. Mi afferra per un polso e, istintivamente, grido che non voglio. Lui ride e: “voglio solo scoparti.”
    
    Non sono tranquillo ma mi lascio guidare fino al carrello dove mi appoggio nuovamente. La testa va chissà dove per alcuni istanti ma quando lo sento entrare e iniziare a scoparmi mi rilasso. Accidenti se ci da dentro. Sembra indemoniato e comincia subito a farmi vibrare. Sento quella sensazione di “solletico” che parte dal fondo e si propaga dappertutto e più mi sbatte più aumenta. Mi tira da morire e avrei una voglia matta di toccarmi, masturbarmi per far cessare quel prurito ma mi è impossibile. Lui insiste con dei colpi sempre forti e con un ritmo incalzante e sembra non bastargli mai. Sono così forti che il carrello avanza ad ogni spinta. Dura tantissimo e non riesco a stare zitto, prima mi lamento ed infine esplodo in una serie ininterrotta di urla che fanno ben capire quanto sia… troia. Nel frattempo Federico mi grida un po’ di tutto: la sua parola preferita e ripetuta infinite volte è troia. Poi tutto finisce e ne sono quasi felice perché è da tanto che mi sento scoppiare dentro e credo che l’orgasmo sia durato tantissimo. Il carrello smette di oscillare e di spostarsi e tutto è fermo e, finalmente, mi toglie le mani ...
    ... dalle spalle e smette di schiacciarmi su quegli attrezzi. Si allontana e ne approfitto per sollevarmi e spostarmi da quei ferri che mi fanno davvero male.
    
    Federico chiama Maurizio che si avvicina. Non è più legato e gli comanda in malo modo di pulirgli l’uccello: “solo con la lingua e piano. Non metterlo in bocca. Lecca solo!”
    
    Mi appoggio ad una macchina e mi rendo conto che ho il fiato corto, le gambe che tremano e sento anche uno strano fastidio dietro e provo a massaggiarmi accorgendomi che sono proprio ben… bagnato e sgocciolante.
    
    Vedo Maurizio passare la lingua dappertutto, indugiando tra i folti peli del pube e scendere fino allo scroto. Lo fa solo con la punta, almeno mi sembra.
    
    “Basta! Aspetta.”
    
    Federico si allontana e torna con un carrellino, di quelli per si usano in officina per scorrere sotto le automobili stando sdraiati.
    
    “Mettiti lì, muoviti!”
    
    Maurizio si stende e, non so perché, mi colpisce la chiara carnagione della pancia e delle cosce che contrasta con il nero delle calze a rete che indossa ancora.
    
    “Mettiti sopra, come in un cesso alla turca e con il culo sulla faccia. Hai capito? Muoviti.”
    
    Lo scavalco e mi accuccio a gambe larghe sopra il suo viso.
    
    “Lecca, lecca porca troia!”
    
    Sento la lingua di Maurizio scorrere nel solco, avanti e indietro, indugiare sul buco e risalire un po’ sulle cosce alla ricerca di quanto mi hanno versato dentro. Riesce a darmi ancora piacere e quasi mi vergogno del mio pene che svetta duro e dritto in ...
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