E siamo sempre in quattro… (il seguito di "cominciato in due e continuato in quattro")
Data: 05/05/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales, Fonte: Annunci69
... andare a mangiare una pizza. Serata simpatica nella quale mi convince ad andare il giorno dopo nell’officina di quei due. Mi racconta che ci è già stato e di come lo hanno fatto godere oltre ogni limite: “quando prendono la pastiglietta sono delle furie. Un giorno mi hanno scopato per ore. Sono tornato a casa che non capivo più niente. Ho goduto talmente che mi sembrava impossibile. Una volta mi hanno fatto vestire da donna: calze, minigonna, camicetta, anche la parrucca. E poi mi fanno mettere in tante posizioni. Anche se alcune faccio fatica a farle, ormai gli anni passano...”
Ascolto tutto anche se mi sembra che esageri e sono un po’ titubante, ma alla fine accetto: “lo chiamo domani mattina e gli dico se possiamo andare. Sai, lo vuole sapere sempre prima… Appena mi risponde ti faccio sapere.”
Verso le undici del giorno dopo mi arriva un messaggino: “Ciao. Ci aspettano alle 18:15. Vedrai che ci divertiremo. Passa da me alle 17:45. Un bacio.”
Arriviamo davanti all’officina puntuali. Si trova in un paese a meno di dieci minuti da casa mai… È chiusa.
“Passiamo da dietro che è aperto.”
Entriamo da una porta socchiusa e li troviamo con due bottiglie di birra in mano in un piccolo ufficio. Quello mi aveva scopato, Manlio, ci accoglie con un rutto mentre l’altro, Federico sta parlando al telefono.
Non ci salutano nemmeno ma, appena chiude la chiamata, ci ordina di spogliarci.
Maurizio mi aveva raccontato di quanto fossero autoritari, decisi, maleducati, ...
... cafoni e volgari e quindi sono preparato. D’altra parte lo avevo già ben capito quando li avevo incontrati pochi giorni prima.
Manlio ha una salopette da lavoro mentre l’altro maglietta e jeans decisamente sporchi.
Maurizio comincia a togliersi tutto mentre loro si appoggiano alla parete come per godersi lo spettacolo. Lo faccio anch’io e, in poco, siamo nudi davanti a loro che sorridono compiaciuti.
Federico prende due buste da un cassetto e ce le da: sono delle calze autoreggenti nere a rete.
“Mettetele, vi fanno più troie.”
Maurizio si siede e con attenzione per non rovinarle, le indossa. Io faccio altrettanto. Effettivamente ci stanno bene…
“Vi mancano solo i tacchi e le parrucche per sembrare delle vere puttane.” Ridono sguaiatamente e mi fanno salire su una sedia. Federico inizia ad accarezzarmi: indugia sul petto, sull’interno coscia e poi mi fa girare e si diverte con il culo. Prima lo palpa, strizza, sculaccia, mi divarica le chiappe e alla fine mi infila i pollici nel buco e mi allarga fino a farmi male. Mi lamento ma lui ride senza smettere. Più o meno ho l’ano all’altezza del suo viso e, guardando in giù, lo vedo osservarlo con attenzione e mi sento un po’ in imbarazzo.
“Bello largo. Sei proprio sfondato. Proprio come mi piace. E neanche un filo di emorroidi. Cazzo che culo! Ho proprio voglia di sbattertelo dentro, troia!”
Finalmente lascia la presa e mi congeda con un forte sculaccione.
Si allontana e si sfila la maglietta. Ha un torace ...