1. Sognavo la filarmonica


    Data: 30/04/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: maturoamodena, Fonte: Annunci69

    ... sforzo di fare il meglio possibile, anche perché lui mi stava vicino, accostato, aderente. Ad un certo punto mi sentii la sua mano sulla spalla e mi interruppi “continua” mi disse. Le mani su di me diventarono due, mi scorrevano sulla testa, sul collo, mi accarezzavano il petto, le braccia. Mi sollevò dallo sgabello, vi si sedette lui e mi sistemò sulle sue gambe. Mi sfilò la maglietta esortandomi a proseguire.
    
    Mi teneva abbracciato da dietro, mi stringeva i seni, con la faccia sulla mia schiena, quasi come se mi volesse auscultare, mi dava piccoli baci, mi strofinava il mento sulla pelle. Le sue mani scesero ai pantaloni, mi tirarono giù la zip, me li abbassarono assieme agli slip, mi catturarono l’uccello, presero a segarlo piano. Io suonavo mentre lui si liberava dei vestiti. Il suo cazzo turgido (ma quanto era grande????) affiorò tra le mie cosce mentre, allargandomele, me ne accarezzava l’interno. Mi baciava le orecchie intanto che la punta umida del suo nerbo cercava l’accesso nella mia carne. Lo infilò mentre mi teneva sollevato sorreggendomi per i fianchi e lasciandomi andare con graduale lentezza progressiva. L’esperienza della sera precedente m’aveva insegnato che il dolore sarebbe passato presto e senza danni, perciò la muscolatura del mio sfintere era distesa e recettiva. Mi ritrovai così seduto sulle sue cosce completamente impalato mentre una delle sue mani si muoveva sul mio uccello e l’altra mi sosteneva per il torace. “suona, piccolino…” mi diceva ...
    ... “…suona, mio dolcissimo Mozart “ e cercavo di farlo al meglio possibile, volevo sentirlo dentro, più dentro ed allora cominciai a muovere il bacino ondeggiandolo e ruotandolo mentre mi spingevo con forza su di lui. Stavo vivendo due cose meravigliose: suonavo e facevo l’amore. Le tempie mi battevano forte, come un metronomo segnavano il tempo della sinfonia che stavamo componendo, l’armonia era una concatenazioni di accordi inusuali. “do maggiore… mi maggiore mi-sol diesis-si…sol settima dominante… sol-si bemolle-re” farfugliava quasi in stato di trance mentre, assecondando i miei movimenti mi stantuffava con foga. Urlai…mentre venivo, lacerato da un orgasmo proveniente più dalla testa che dall’uccello. Urlò…mentre si contraeva dentro di me in innumerevoli spasmi. Non lo avevo mai toccato, le mie mani non si erano mai allontanate dalla tastiera ed ancora la percorrevano mentre sentivo la sua erezione diminuire ed abbandonare il mio intimo assieme ai sui liquidi vischiosi.
    
    Furono giorni in cui le mie uniche attività si limitarono a suonare e fare sesso. Mi prendeva in tutti i modi riempendomi bocca e culo ogni volta che gli saltava la voglia. Forse, in qualche circostanza, ero io stesso a provocarlo, ma ormai non riuscivo più a scindere il piacere della musica da quello della carne.
    
    Anche quando le vacanze terminarono e riprendemmo i nostri incontri settimanali lo svolgimento era sempre uguale. Mi piaceva sedermi al pianoforte, nudo, aspettando che in lui si svegliasse la ...
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