Sognavo la filarmonica
Data: 30/04/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: maturoamodena, Fonte: Annunci69
... polpastrelli, accarezzandolo, picchiettandolo. Un paio di volte gemetti di piacere e questo lo stimolava ad impegnarsi di più. Sentivo scorrere la sua asta nel taglio delle natiche, percuotermi con energia, allargare il buco ruotandoci intorno. Entrò un pochino e si fermò, uscì per poi rientrare spingendosi più dentro. Le sue braccia s’infilarono sotto alle mie ascelle, mi mise entrambe le mani sulla bocca e sprofondò con forza in me. Il mio urlo fu in tal modo soffocato ed in più ero prigioniero del suo corpo e delle sue braccia. “no, no piccolino…rilassati…tranquillo…adesso passa tutto bambino mio” diceva mentre saldo dentro di me m’impediva qualsiasi movimento. Quando capii che era inutile dimenarsi provai a distendere i muscoli. Se ne accorse e cominciò a muoversi, prima impercettibilmente, poi sempre più deciso. Ormai lo tirava quasi fuori e lo rimetteva dentro in profondità. Mi stava chiavando e lo sentivo ansimare su di me. Mi ruotò intorno al suo pistone e sollevandomi si tirò su. Io mi reggevo con le gambe intorno ai suoi fianchi aggrappato al suo collo con le braccia e lui mi sosteneva per il culo .
Ad ogni colpo sussultavo e la mia testa ondeggiava. “baciami piccolino” disse “baciami” unii la mia bocca alla sua e lo sentii ululare mentre veniva nel mio intestino. Quel calore stimolò anche il mio orgasmo e sborrai sul suo petto impiastricciandogli tutti i peli. Mi riportò sul letto con riguardo. Mi ripulì del suo seme, mi deterse la fronte, mi sistemò i capelli ...
... arruffati, mi circondò con un braccio, mi strinse a lui dicendomi “adesso riposa cucciolo…cerca di dormire”. Fu bello svegliarsi al mattino nel lettone al suono del Minuetto in Sol di Bach mentre dalla cucina arrivava il buon odore di caffè. Solo in quel momento mi accorsi che la camera comunicava con un bagno. Ero nudo, i miei slip erano rimasti in sala musica e il mio zaino nell’ingresso, oltretutto dovevo fare pipì e prepotente s’innalzava il solito alza-bandiera. Mi ci fiondai e dopo essermi liberato m’infilai nella doccia. Sotto l’acqua calda controllai il mio buco. Mi aspettavo di trovarlo largo e lacerato, ma al tatto mi sembrava normale, solo un po’ indolenzito. Sulla pelle portavo qualche segno d’irritazione, ma sembrava tutto normale. Trovai un telo, mi ci avvolsi e tornai in camera senza sapere cosa fare. Il maestro entrò subito dopo “sul tavolo c’è la colazione pronta. Fa’ in fretta che dobbiamo metterci al lavoro” poi, mentre entrava in bagno, senza guardarmi “tutto a posto?...fa male….lì…?” feci una faccina di circostanza ed annuii “molto?...perdonami, non avrei voluto…vuoi che ci mettiamo su qualcosa?”. Risposi di no ed uscii di corsa per rivestirmi senza che lui mi potesse rivedere nudo.
Quella mattina trascorse nello studio dell’op. 3 n°2 di Rachmaninoff un po' impegnativa nella parte centrale, ma tutto sommato uno dei sui pezzi più accessibili.
Era caldo anche quel giorno ed io, soffiandomi a volte sui capelli per scostarli dagli occhi, sudavo nello ...