Ninfomania di vita – cap.4 “la ninfa incontra un lupo”
Data: 21/04/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Eriaku, Fonte: Annunci69
... sul letto. Il tempo di levarsi l’ingombro dei vestiti e le fu addosso. Non ci fu bisogno di dire niente. Col membrò rimasto duro grazie all’operosità della giovane, la penetrò. Il gemito della verginità perduta soffocato da una lingua al sapore di menta, Ada finalmente sperimentava il sesso tradizionale. Era di nuovo lei la preda, tenuta per le caviglie venne chiavata così come fu inculata settimana addietro. Un ritmo rapido e profondo, il grosso pene slargava senza possibilità di ritorno la tenera vagina. La ragazza ben presto dimenticò ogni dolore e persa nel piacere, sbatteva la testa alzando il bacino per andare incontro alle spinte feroci del suo maschio ritrovato. “Ah…ahhh...Mi spacchi, si! Finalmente mi sento piena, ancora...ancora ti prego!” La preghiera fu accolta. L’uomo era già venuto, poteva continuare ancora a lungo a svangarla e lo fece.
Non seppe dire per quanto andò avanti, ma la povera Ada era ormai stremata. Era venuta più volte, imbrattando le lenzuola di umori rosati, come non le era successo nemmeno con Aldo. Continuava a godere sotto i colpi di bacino instancabili del suo sverginatore, che ora steso sopra di lei, pancia a pancia, la montava sempre con più forza. La frizione sui capezzoli, il clitoride schiacciato ripetutamente dall’inguine che vi sbatteva contro, la fichetta sbattuta a sangue. L’orgasmo la fece urlare come una bestia e strinse a sé quel corpo che la sovrastava ottenendo quello che di cui aveva bisogno. Un’ultima botta e piantato ...
... fino alle palle dentro di lei, il grosso cazzo rilasciò bordate lenitive di sperma sulla cervice martoriata. Si godette la conclusione della sua prima monta e poi, esausta, scivolò nel sonno.
Quando rinvenne, sentì una sensazione piacevole fra le cosce, qualcosa di umido che la massaggiava. Aprì gli occhi e vide una testa fra le sue gambe che la leccava dolcemente. Stordita tentò di divincolarsi: “Shh…”, riconobbe la voce sconosciuta e fu abbastanza. Si lascò slinguare sapientemente fino a godere di nuovo di nuovo, stavolta il suo di piacere bevuto dalla fonte man mano che sgorgava. L’uomo la lascio riprendere e poi la porto in braccio nel bagno, dove era già stata riempita la vasca. La immerse e la lascò li per qualche minuto. La ragazza ebbe il tempo di schiarirsi le idee, ma perse totalmente il filo quando lo vide rientrare con le lenzuola appallottolate, nudo e col cazzo di nuovo in tiro. Di nuovo non vi fu bisogno di parlare. Seduta nella vasca lo succhiò profondamente per poi accogliere il suo invito ad alzarsi. La inculò così, seduta sul bordo con le gambe ammollo, lui dietro a pomparle le budella. Lo stringeva da dietro, con una sua mano che strizzava una tetta, l’altra che le massaggiava la fichetta. Gli venne sulla mano dopo pochi minuti, raggiunta da lui in un paio di spinte, la sborra rovente nelle viscere.
Si lavarono a vicenda, poi la riportò in camera mentre lei gli strusciava contro come una gatta in calore. Si stesero su letto, e pochi istanti dopo, ...