Ninfomania di vita – cap.4 “la ninfa incontra un lupo”
Data: 21/04/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Eriaku, Fonte: Annunci69
... mille, ma…Ti conosco?”, L’uomo, un tizio grande e grosso coi capelli scuri, la fissò per un istante per poi arrossire e distogliere lo sguardo. Ada stava per richiamarlo di nuovo, ma lui la precedette ed avvicinatosi, le chiuse i lembi della camicetta rimasta aperta, accarezzandole i seni nudi nel farlo. La ragazza aprì la bocca sconcertata e nel farlo aspirò una boccata d’aria. Menta. Distinse il profumo direttamente. Seppe chi fosse senza possibilità di sbagliarsi.
Non ci fu bisogno di parlare. Prese lo sconosciuto per mano e lo portò in casa, dove sapeva sarebbero stati soli. La mamma era scesa in città ufficialmente per vedere un’amica, più probabilmente per farsi farcire ancora dal suo contadino.
Chiusa la porta, non c’erano più la giovane bisognosa di aiuto o la ragazza di campagna. C’era solo la ninfa affamata di piacere, che sapeva da chi ottenerlo.
Si diresse, sempre tenendo il suo silenzioso compagno per mano, nella sua camera ove, chiusa la porta, lo fece accomodare sul proprio letto.
L’uomo la fissava come ammaliato, lei era in piedi fra le sue gambe.
“Non vuoi proprio dirmi come ti chiami? Come saprò altrimenti chi devo ringraziare?” “Forse non importa il chi, ma il come voglio farlo…”
A queste parole, la fanciulla si denudò. Lo fece con calma ma velocemente, percependo su di sé gli occhi dell’uomo.
Senza veli, si accosciò di fronte a lui e guidata dall’esperienza accumulata,
gli slaccio la patta gonfia.
“I ruoli si sono invertiti” ...
... pensò fissando il grosso serpente ad un occhio solo che aveva di fronte al viso. Lo afferrò con due mani e constatò che era certamente più grande di quello del padre di suo padre, non c’era da stupirsi che le avesse le avesse distrutto il sederino. Senza indugi, spalanco la bocca e l’affondò più che poté. Ricordando man mano gli insegnamenti di Aldo, lo insalivò per bene per poi nettarlo dalla base alla punta col piatto della lingua. Lo sconosciuto continuava a fissarla, cercando di trattenere i gemiti ma fallendo quando la ragazza circondò la cappella a fungo con le labbra, la lingua che ne tracciava lenta i contorni prima, e che spingeva sul meato poi. Ada godeva sua volta nel vederlo sottomesso alla sua azione. Ma voleva di più. Voleva la sborra.
Con una mano si stuzzicava la passerina fradicia, mentre con l’altra continuò a segare quella stanga. Prese le palle in bocca una alla volta, insieme non ci stavano, lappandole come aveva imparato. Quando le sentì pulsare, torno a dedicarsi all’asta pronta a ricevere il suo premio che non tardò ad arrivare.
Il primo getto le arrivò dritto nell’esofago, il resto riuscì a gustarselo a pieno.
Le riempì la bocca tanto era abbondante. Quel grosso uomo aveva ceduto alle sue arti, e vederlo mentre ululava sborrando con le mani strette al bordo del letto, la fece venire.
In preda all’orgasmo continuò a lavorarsi la mazza che aveva fra le mani, finché non le venne tolta di mano. L’uomo, sempre in silenzio, la sollevò per gettarla ...