1. La Cagna cap. 2


    Data: 07/04/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    ... possiamo costringerla in qualsiasi posizione vogliamo. Ma prima facciamole indossare delle calzature. Per la costrizione le calzature sono fondamentali. – La Miss era categorica. – Prendi il capo con i lacci e quello pony – ordinò alla sua schiava. Marta si dovette sedere per poter indossare il capo pony. Si trattava di stivaloni, sempre in cuoio nero, che le arrivavano sopra al ginocchio, con una piattaforma alta cinque centimetri, ma completamente priva di tacco. Mancando dell’appoggio posteriore la schiava doveva camminare o stare ferma leggermente piegata in avanti. La piattaforma era molto larga e quindi la schiava non rischiava di cadere, ma anche se si poteva muovere doveva stare molto attenta e camminare spingendo spalle e corpo in avanti come se stesse correndo, come una ponygirl. Quando Marta si sollevò in piedi e provò a camminare ondeggiò, si sentiva già in trappola, ma il peggio doveva venire. Infatti, la Miss le prese un polso e lo fissò ad uno dei tanti anellini del busto, leggermente indietro. Lo stesso fece contemporaneamente Caterina con l’altro polso e Marta fu messa nelle condizioni di non nuocere. – Gli stivali che la schiava ha indossato sono molto importanti, infatti se lei lega i polsi più in alto di come ho fatto ora – e la Miss le fece vedere, spostando e legando con l’aiuto di Caterina i polsi all’altezza delle scapole, su altri anellini lì situati, – la troia se vuole rimanere in piedi deve spingere le natiche indietro ed in alto, altrimenti ...
    ... cascherà a terra. In sostanza se la può mettere come meglio crede e giocare con lei come vuole. – Intanto la Miss ne approfittava accarezzando Marta sul culo e sulla fica che inevitabilmente aveva messo in esposizione. Marta era impotente e si sentiva un giocattolo nelle mani della Mistress che la stava usando come voleva. Cercò di rimanere calma, ma ribolliva. Ugo se ne accorse e le diede una possente sculacciata facendola traballare sulle gambe e rischiando di farla cadere. Infatti, Marta ballò sulle gambe recuperando a fatica l’equilibrio. – Comportati come si deve Marta – la rimproverò il Padrone, – e non farmi fare brutte figure di fronte a Miss Kristine. – Marta non fiatò, non era velocissima nel pensare, ma lentamente si stava domandando come in poche ore fosse finita in quel modo. Certo si aspettava di dover servire sessualmente il suo Padrone, ma non si aspettava minimamente quello che stava succedendo e non era minimamente in grado di opporsi. In verità non si era spiegata neanche perché il Padrone le avesse appena fatto tutti quei costosissimi regali. Era confusa. Rimase piegata con culo e fica esposti in un equilibrio molto precario. Si sentiva come una vacca al mercato. Domata ed umiliata. – Le faccio vedere quali altri utilizzi se ne possono fare – aggiunse la Miss. Prese delle leggerissime catenelle che fece passare tra le borchie e gli anelli del vestitino, tirò saggiando la resistenza della schiava fino a quando questa non si piegò ancora di più e poi li fissò a ...
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