La Cagna cap. 2
Data: 07/04/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... piano dell’abbigliamento per signore. Marta non riusciva a spiccicare una parola. – Non è necessario che parli – la rassicurò il Padrone, – ma mi devi dire qual è la tua taglia. – Lei inghiottì e poi rispose – 48. – Certo, sei formosa pensò Ugo. Le porse alcune paia di autoreggenti ed un po’ di soldi. – Queste valle a pagare subito. – Marta andò alla cassa. Quando ritornò, Ugo stava selezionando delle gonne. – Vai a trovare delle camicette e dei maglioncini – ordinò Ugo. – Marta tornò e lui la diresse verso i camerini. Era una giornata moscia ed il grande magazzino era poco affollato. I camerini erano quasi tutti vuoti. Entrarono nell’ultimo. Ugo le porse le gonne che aveva preso e Marta fece per tirare la tenda dietro di sé. – Non essere stupida Marta – disse Ugo. Marta lo guardò negli occhi, era confusa, poi li abbassò arrossendo ed iniziò a spogliarsi. Ugo stava nel vano della tenda aperta, dagli altri camerini qualcuna entrava e qualcuna usciva. Qualche marito andava avanti ed indietro cercando la taglia giusta per la moglie. Ugo invece si godeva lo spettacolo della timida e giovane Marta. La ragazza iniziò levandosi le scarpe e poi la gonna. Era bruna, la pelle era color mattoncino, un corpo florido e placido, lievemente e piacevolmente tremolante quando si muoveva. Si levò il maglione, ma tenne le mutandine ed il reggiseno. Il seno era grosso, i capezzoli puntuti come due grossi missili, avevano ancora i segni della notte precedente. Lei non lo guardava e fece per ...
... prendere una delle camicette. – No, no – disse lui. – Leva quello – e fece cenno al reggiseno. Ora Marta aveva solo le calze nuove e le mutandine vecchie ed era tutta rossa in viso. Si sentiva indecente, si voltò per ritrovarsi davanti allo specchio, era abbondante, non proprio grassa, ma giovane e florida, certo cosce, seno e soprattutto fianchi e culo erano pesanti, ma stavano in armonia e lei sapeva che piacevano agli uomini e soprattutto a quello che la stava guardando, il suo Padrone. Perché Marta sapeva, sia pur vagamente, cosa lui fosse e cosa stava diventando lei. Non che tutto le fosse razionalmente chiaro e non sapeva neanche bene cosa significasse, ma istintivamente aveva capito tutto. Marta indossò la camicetta. Non fece in tempo ad abbottonarla che sentì le sue mani sul suo seno e la sua bocca sul collo. Era imbarazzata, ma anche bollente Qualcuno poteva arrivare a guardare, ma sembrava che nessuno facesse caso a loro. Sentiva bisbigliare nei camerini vicini, si augurò che il Padrone sapesse cosa stesse facendo e si lasciò andare appoggiandosi a lui che la sostenne. Le gambe erano di burro, stava per scivolare a terra. Ugo però la teneva con una mano sulle tette, mentre continuava a baciarla sul collo e l’altra mano ormai l’accarezzava tra le cosce insinuandosi sotto. Il padrone era arrapato, quella giovane schiava, con tutto quel ben di dio tremolante, caldo, placido, soffice, ma consistente, lo eccitava come un toro. Lei iniziò a mugolare sempre più rumorosamente e ...