La Cagna cap. 2
Data: 07/04/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
Marta era giovanissima, appena venti anni. Ugo l’aveva conosciuta quando era andato a trovare un suo amico nel suo ufficio, la ragazza lavorava per una ditta di pulizie e in quel momento spazzava lì. Quando la vide, era all’inizio dell’estate, e la ragazza indossava un paio di pantaloncini che contenevano a fatica il grande culo della giovinetta, metà delle natiche erano in mostra e le cosce abbondanti e formose, ma deliziosamente tenere, erano in esposizione. Ma quello che mandò Ugo in tilt era la parte superiore. Di sopra indossava una t-shirt quasi trasparente, forse perché lavata troppe volte o forse perché alla ragazza piaceva mettersi in mostra. Si intravedeva tutto: due tette grosse, le areole larghe e scure e i capezzoli lunghi e puntuti. Ugo rizzò immediatamente, quei capezzoli ritti che stavano bucando quella magliettina erano fenomenali. Le fece una proposta istantanea. Le chiese se voleva andare a lavorare da lui a tempo pieno. La ragazza ci pensò un po’, il suo era un lavoro precario, un giorno la mandavano qui, un altro là, un altro ancora non lavorava. Certo, non era stupida, anche se non era un fenomeno, vide la smorfia lubrica dell’uomo, ma da un lato gli uomini maturi le piacevano anche se non aveva mai avuto esperienze con loro, solo con ragazzini della sua età, dall’altro lato pensava di poter gestire la faccenda e soprattutto voleva avere una sistemazione come si deve. L’uomo le offriva vitto, alloggio e uno stipendio decente. Accettò.
Marta non aveva ...
... avuto esperienze da sub, ma era caratterialmente e culturalmente sottomessa. Chiamava Ugo, senza che nessuno gliel’avesse mai chiesto, Padrone o Signore e la sua trasformazione in schiava fu molto naturale. Quando il Padrone l’abbracciò da dietro, baciandola sul collo e mettendole le mani sul seno da sopra il vestito, lei disse soltanto – Signore sto cucinando, rischio di bruciare il sugo. – Il Padrone la lasciò andare ridendo e dandole una pacca sul culo le rispose – giusto, non vorrei punirti per aver bruciato il sugo. – Marta sorrise compiaciuta, il Padrone era simpatico e quando lui, mentre gli serviva la pasta al sugo, le mise una mano tra le cosce lei si fermò e si offrì. – Sei deliziosa – si complimentò il Padrone, lei si imporporò e rispose – Grazie Signore, sono a sua disposizione. – Dopo cena il Padrone se la portò a letto e le rese chiaro quali erano i suoi doveri con baci, carezze, ma anche sculacciate, morsi e graffi. Marta apprezzò tutto e quando lui la mandò a dormire nel suo letto ci arrivò soddisfatta e orgogliosa di essere stata apprezzata. Il giorno dopo il Padrone la portò con sé in diversi negozi per rivestirla come piaceva a lui.
Prima di tutto andarono in un grande magazzino molto elegante e sfarzoso. Marta in quell’ambiente si sentiva a disagio, era vestita miseramente e lo sapeva e tutto quel lusso l’imbarazzava, ma il Padrone la teneva per un gomito e la spingeva avanti verso dove voleva lui, ciò era rassicurante anche se penoso.
Arrivarono al ...