Frate martino - 4
Data: 05/04/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... occhi, che lo cercavano e lo seguivano costantemente.
Una notte, mentre tutti dormivano, compreso i marinai di vedetta, che sonnecchiavano nelle loro postazioni, frate Martino era scivolato in coperta e si era affacciato al parapetto dalla parte di poppa, perdendosi a guardare la spuma fosforescente che la nave lasciava dietro di sé nel suo lento movimento.
Lo scricchiolio del legno, il frusciare della vela al vento leggero, tutto contribuiva a creare un’atmosfera straniante, che lasciava libera la sua mente di vagare senza pensieri. Ad un tratto si riscosse, sentendo una presenza al suo fianco. Non si mosse, in fondo non gli interessava chi fosse.
“Ho visto che mi guardi spesso… - mormorò il nuovo venuto a fior di labbra – se mi vuoi, mi devi dare dieci soldi.”
Frate Martino si sentì scombussolare dall’eccitazione della proposta.
“Ti voglio, - rispose, sentendosi nel contempo sommergere dalla delusione – ma non ho dieci soldi.”
Antoniolo tacque e l’altro si aspettò che andasse via. Invece:
“Senti” fece il marinaio e gli prese la mano, poggiandosela sul culo, coperto dal consunto tessuto delle braghe.
Frate Martino palpeggiò golosamente quelle chiappe piene e sode, poi:
“Senti”, fece e gli prese la mano, portandosela all’inguine, dove troneggiava il suo cazzo duro.
Antoniolo lo palpeggiò con non minore golosità di quanto veniva palpeggiato. Andarono avanti a pastrugnarsi sempre più infervorati.
“Prometti che me li darai?...”, disse infine ...
... Antoniolo, che spasimava dalla voglia di farselo mettere.
“Te lo prometto… quando li avrò.”, disse frate Martino, che ormai spasimava non meno di lui.
Si rincantucciarono in un angolo ancora più buio e mentre Antoniolo si abbassava le braghe sotto le natiche, fra Martino si cavò fuori la bestia scalpitante e dopo avergliela fatta strusciare un paio di volte nello spacco, la diresse a colpo sicuro nell’orifizio, spingendola subito dentro. Antoniolo era chiaramente aduso a quella pratica e la voglia gli rendeva il buco ancora più lasco: chissà quante altre volte si era venduto ad altri marinai infoiati.
Frate Martino gli spinse tutto dentro il cazzo formicolante, meravigliandosi lui stesso della facilità con cui la penetrazione stesse procedendo.
Giunto in fondo alla corsa, aspettò che Antoniolo si godesse il senso di pienezza nell’ano, poi lentamente cominciò a pompare, entrambi concentrati sia nel piacere che stavano provando, sia nello sforzo di non lasciarsi sfuggire gemiti o lamenti. E infatti l’atto si svolse nel più completo silenzio, salvo il sordo bramito di frate Martino, quando, al momento dell’orgasmo, svuotò la sua lussuria nell’intimità dell’altro.
Dopo di che si separarono.
“Ricordati…”, gli sussurrò Antoniolo, andando via, dopo essersi tirato su le braghe.
“Sì.”, promise frate Martino, senza chiedersi quando mai avrebbe potuto disporre di una simile somma.
Il tempo si manteneva bello e la navigazione proseguiva senza intoppi e avevano da poco ...