1. Frate martino - 4


    Data: 05/04/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... - rise sguaiatamente l’uomo – E cosa fai,
    
    ci reciti le preghiere del mattino?”
    
    “Posso lavorare, - insistette frate Martino – conosco le malattie… posso curare i malati…”
    
    L’uomo lo guardò con occhio interessato.
    
    “Sei un medico?”
    
    “Ho lavorato nell’infermeria del monastero… conosco le erbe.”
    
    Non era del tutto vero, ma non era il caso di sottilizzare. Neanche l’altro parve aver voglia di fare il pignolo: in fondo qualche conoscenza medica a bordo faceva sempre comodo.
    
    “In ogni caso, posso portarti fino a Rodi, poi dovrai provvedere da te.”
    
    “Va bene.”, fece frate Martino: importante era partire.
    
    “Togliti quell’affare, - continuò il comandante, alludendo al saio – e fatti dare dal nostromo qualcosa da metterti.”
    
    I primi giorni furono un po’ agitati: era la prima volta che frate Martino metteva piede su una nave e ci mise qualche tempo ad imparare come rimanere in equilibrio su quel pavimento ondeggiante; inoltre, gli ordini relativi al governo della nave gli erano del tutto sconosciuti. Ma nel giro di una settimana si era impratichito abbastanza da non far rimpiangere al comandante, messer Maffio, di averlo preso a bordo.
    
    Ma il vero problema fu un altro: che trovandosi davanti tutto il giorno e tutti i giorni quei marinai seminudi, giovanottoni tostati dal mare e dal sole, le certezze di frate Martino cominciarono a vacillare… a indebolirsi. Del resto, come si fa a resistere, quando si hanno continuamente davanti agli occhi cosce abbronzate, toraci ...
    ... nerboruti, natiche occhieggianti dagli strappi delle braghe consunte?
    
    I primi giorni, il poveretto cercò di ignorarli, rifugiandosi nei buoni propositi che gli derivavano dal ricordo di frate Marcello, ma ben presto il volto dell’antico confratello prese ad affievolirsi nella sua memoria, sostituito dal culo palpitante di questo o di quel marinaio. Dopo un paio di settimane, il volto di frate Marcello era del tutto svanito e frate Martino cominciò a meditare di proseguire il viaggio con messer Maffio fino a Costantinopoli, delle cui meraviglie aveva tanto sentito parlare, rimandando al ritorno il pellegrinaggio a Gerusalemme.
    
    C’era un marinaio in particolare sul quale frate Martino aveva posato gli occhi: un
    
    giovane amalfitano di nome Antoniolo: era pressappoco della sua età, ormai sui vent’anni, biondo, comportamento un po’ smargiasso, che all’inizio lo aveva trattato con strafottenza, non perdendo occasione per sfotterlo ed umiliarlo, ma in seguito il suo atteggiamento si era addolcito ed era diventato quasi amichevole. Non era bello, nonostante il suo fisico asciutto e temprato dalla vita marinaresca, ma aveva quel qualcosa che attirava l’occhio e non lasciava indifferente il desiderio. E frate Martino non poteva negare le voglie che gli accendeva dentro, le voglie di avere fra le mani il suo corpo nudo, con tutto quello che ne consegue.
    
    Naturalmente, niente di questo interesse traspariva dalle sue parole o dalle sue azioni. Lo stesso non possiamo dire dei suoi ...
«1...345...»