1. Frate martino - 4


    Data: 05/04/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... del fumo e, poco dopo, di alcune voci in lontananza, e si ritrovò così al limitare di una radura in cui fumavano diverse carbonaie; poco lontano un gruppetto di baracche cadenti.
    
    Un accampamento di carbonai! Che fare? Frate Martino era indeciso… L’idea di una zuppa calda lo seduceva, ma sapeva anche che quella non era gente del tutto a posto con la testa. Avrebbero portato rispetto al suo saio? Era lì che indugiava, quando all’improvviso sentì un grido e subito dopo un ragazzotto con le braghe strappate e penzolanti uscì di corsa da una baracca, inseguito da un ceffo, che brandiva un uccello mostruoso, turgido e sbatacchiante nella corsa. Dopo pochi passi, afferrò il ragazzotto per una spalla e lo costrinse a terra; gli si inginocchiò in mezzo alle gambe, dopo avergliele divaricate, e gli strappò del tutto le braghe, denudandogli il fondoschiena. Quindi, gli passò un braccio sotto i fianchi, gli sollevò il bacino e gli dentro spinse il cazzo tutto d’un colpo.
    
    L’altro urlò e si dibatté, sbattendo i pugni a terra, ma non doveva essere la prima volta che subiva la penetrazione, vista la relativa facilità con cui quell’organo impressionante gli era scivolato nel culo.
    
    Frate Martino rimase sconvolto davanti a quella scena di violenza: si sentì avvampare in volto e tremare in tutto il corpo; ma a sconvolgerlo maggiormente fu scoprirsi eccitato, il cazzo che gli formicolava, balzato dubito duro!
    
    Niente era valso tutto quello che era successo? Niente erano valsi i suoi ...
    ... buoni propositi? Così fragile era il suo pentimento?
    
    Si allontanò di scatto, cercando di fare meno rumore possibile, ma quello ad ogni modo non sentiva niente, assordato com’era dalla sua lussuria e dalle urla della sua vittima.
    
    Frate Martino riprese il suo viaggio, traumatizzato non dall’evento a cui aveva assistito, ma dalla consapevolezza che non c’era modo di sfuggire ai suoi vizi immondi. Doveva cercare di rafforzare le sue virtù… Sarebbe andato a prostrarsi sulla tomba del Salvatore… Sarebbe andato a Gerusalemme… Sì, sarebbe andato a Gerusalemme!
    
    Vagò ancora diversi giorni nella foresta, finché la sua fortuna lo condusse ad un villaggio di pescatori. Il saio che indossava gli fu molto utile, gli aprì le porte e gli fornì qualcosa da mettere finalmente sotto i denti. Non solo, ma chiedendo qua e là, venne a sapere che a una ventina di leghe da lì, seguendo il sole, c’era un porto da cui partivano navi di mercanti diretti a Levante: lì forse avrebbe trovato da imbarcarsi.
    
    Giunto nella cittadina, la fortuna fu ancora una volta dalla parte del giovane frate, che infatti trovò attraccata al porticciolo una cocca genovese, che aveva fatto scalo per rifornirsi di viveri e acqua. Trovato il comandante, venne a sapere che erano diretti a Costantinopoli.
    
    “Ma non prendiamo passeggeri a bordo, - gli disse l’uomo – specialmente se non possono pagare… e tu non mi sembra proprio...”
    
    “Posso pagare lavorando…”, lanciò frate Martino.
    
    “Un monaco che lavora! Ahahahahah… ...
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