In classe
Data: 24/03/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Nepenthes, Fonte: Annunci69
... stringerà in mano le sue gonadi e il suo destino, Professore."
- "Ma che linguaggio… ma come si permette...?" - s’infervorò subito il preside battendo la mano, ornata da un pacchianissimo braccialetto d’oro, sul tavolo. Poi, cercando di ricomporsi, raccogliendo tutta la diplomazia che l’aveva posto a quel suo ruolo istituzionale, asciugandosi la fronte perlata di sudore, abbassò convenientemente il tono - "Professoressa Anselmi, capisco il suo zelo, non lo condivido appieno, ma lo capisco. Ora, lei, cerchi di capire anche me, la posizione in cui mi trovo. Sa perché io mi trovo qui, a ricoprire questa carica da quindici anni? Lo sa?"
Alla mancanza di risposta e di qualsiasi espressione facciale da parte dell’Anselmi continuò:
- "In quindici anni lo sa quante Giunte ha cambiato il Comune di Milano? Si spartiscono la torta, cara professoressa, una volta tocca a uno, una tocca all’altro. Ognuno, una volta al potere, mette i suoi scagnozzi nei posti strategici che contano. Ma io sono sempre stato qui. Sia che vincesse la Destra, sia che vincesse la Sinistra. Non se l’è mai fatta qualche domanda? Non faccia l’ingenua, professoressa. Anche lei, per esempio, se lei è qui, è grazie a me. Non se lo dimentichi. Lasci perdere quel Pampuri e si occupi di problemi ben più importanti, quelli socialmente più altisonanti quelli che portano ridondanza mediatica, visibilità, lustro. Lei che è così brava a risolverli, i problemi, coltivi il suo evemerismo, che paga così tanto, di ...
... questi tempi."
La professoressa Anselmi tirò la bocca in gesto di stizza ritenuta, lasciò cadere lo sguardo in basso a destra per un istante, prima di recuperare il contatto visivo con l’auto-compiaciuto Direttore sudato e sentenziare laconicamente:
- "Da domani Pampuri non sarà in aula, mi, e le, auspico. Buona giornata Professore."
Si girò, lasciandosi la porta chiusa alle spalle e il fradicio preside di stucco.
Nel suo ritorno, ritmato ancor più freneticamente dal nervoso, l’Anselmi fu richiamata dalla voce amica di Lara Gaudenzi, collaboratrice scolastica dell’Istituto e sua unica amica, che la invitò a prendersi un caffè nella sala professori, deserta a quell’ora.
- "Allora? Pronta per domani?"
- "Mairati è un pavido, vile, codardo, pusillanime, vigliacco."
- "Sono tutti sinonimi."
- "Lo so!"
- "Nervosetta, vedo."
- "Incavolata nera, direi."
- "Immagino non sia per la diretta di domani, da quello che mi pare vagamente di arguire."
- "È un miserabile burattino asservito al potente di turno, un viscido baciapile assoggettato alla logica mafiosa elettorale. Il che lo rende a sua volta mafioso. E lo ammette pure candidamente. ‘Sto…"
- "Stronzo? Volevi dire stronzo?"
- "Sai che non uso certi termini, Lara."
- "Sì. Però il concetto è quello."
- "Pressapoco."
- "Cos’ha combinato questa volta? Sentiamo."
- "Pampuri. Mairati ha paura di quel delinquente. Soprattutto della sua famiglia. Per questo lo copre e lo protegge in tutto. A ...