Tua…(Capitolo 3)
Data: 19/03/2024,
Categorie:
Erotici Racconti,
Cuckold
Racconti Erotici,
Tradimenti
Autore: Jay.ay, Fonte: RaccontiMilu
... dondola i fianchi. “Uhm…di già?”, chiede Jay.
Ormaiè scattato qualcosa. Jay continua a provocare, ad ogni movimento. Ci guarda, sorride maliziosa, cerca i nostri sguardi e mangia lentamente, come se volesse farci attendere, come se volesse gustarsi questo momento in cui i nostri occhi sono piantati su di lei, con la voglia di penetrarla, di possederla, e lei invece si gode gli attimi in cui ha in mano la situazione, consapevole di quanto tutto questo non faccia altro che aumentare la nostra eccitazione. Mi rendo conto di avere il cazzo durissimo. “Dovrò calmarmi prima di uscire”, le sussurro. Lei mette una mano sulla mia gamba e lentamente la posa sulla mia erezione. Tasta. Mi guarda soddisfatta. Si gira verso Ay. “Se anche tu stai come lui, stasera mi divertirò parecchio”, gli dice, iniziando a massaggiarmi il cazzo da sopra i pantaloni. “E tu? Tu come stai?”, le chiede Ay. Lei, con movimenti sempre più lenti, porta l’altra mano tra le gambe. La vedo chiudere gli occhi. Si fa scappare un’espressione di godimento. Poi ci mostra le dita, completamente zuppe dei suoi umori. Da quanto sono piene e bagnate, capisco che siè spinta due dita nella figa. Le lecca, continuando a fissare Ay e a massaggiare il mio cazzo. Mi avvicino a lei. Le poso una mano sulla gamba, che lei prontamente blocca. “No. Non ancora.”, mi dice con un filo di voce. “Così mi fai impazzire”, le rispondo io. “Sto impazzendo anche io. Dalla voglia”, aggiunge lei. “Voglia di cosa?”, le chiede Ay. Jay lo ...
... guarda. Sorride. Stringe la mano sul mio cazzo, come se Ay potesse intuire il gesto dallo sguardo che gli sta dando, poi si alza, non curandosi del vestito che leè rimasto leggermente sollevato. “Andiamo? Voglio fare due passi”, ci dice. Infine, si sistema il vestito, camminando verso la cassa, regalando a mezzo ristorante la visione delle sue gambe bellissime e di parte del suo culo magnifico.
Mi affretto a raggiungerla e cercare di pagare il conto, ma lei mi ha anticipato ed esce dal locale. La raggiungiamo, Ay ed io. “Jay, ma volevo offrire io”, le dico. “Mi offrirai il dopocena allora. Vieni”, mi risponde, avvicinandosi a me e prendendomi per mano. La guardo con aria interrogativa. Sorride. Si avvicina al mio orecchio per sussurrarmi qualcosa. Sento le sue tette premere contro il mio petto. “Da questo momento, sono la tua donna. Tua, in tutti i sensi. Soprattutto quelli più spinti”, mi sussurra. Poi mi morde il labbro, si stacca da me e guarda Ay, cheè rimasto imbambolato a guardarci. “Andiamo?”, chiede Jay. E tutti e tre iniziamo a camminare verso la metro, io mano nella mano con Jay, Ay di fianco a lei, ma senza tenerla per mano. Chi ci vede, potrebbe dire benissimo che la coppia sia formata da Jay e me. Lei mi guarda spesso, sorridendo, facendo sguardi maliziosi, senza girarsi mai verso Ay. Io mi diverto a gustarmi questi sguardi, le espressioni di Ay, e soprattutto le occhiate della gente che ci vede passare. Il vestito di Jay le cade addosso in maniera molto aderente, ...