Mia moglie valeria - dopo i 40 anni - cambiamenti - capitolo 5 - i preparativi
Data: 09/03/2024,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Marta-trav, Fonte: Annunci69
... scelto.
Slacciai le All Star e le tolsi.
“Vale, ma tu vesti sempre così? Lo faresti diventare moscio anche a Rocco Siffredi!”, mi disse, ridendo.
So che non voleva offendermi. Ma un po’ ci rimasi male lo stesso.
Sapevo di non poter competere con Elena. Ma sapevo anche che portavo bene i miei 45 anni.
In quel momento presi la decisione di provare ad essere come lei, seppur solo per gioco.
Mi tolsi i fantasmini ed indossai quelle scarpe.
Il numero andava bene.
“Perfetto”, disse Elena.
Mise le tre paia di scarpe dentro un’elegante busta di stoffa.
E ci infilò dentro pure una decina di confezioni, ancora da aprire, di autoreggenti. Velate e a rete. Tutte rigorosamente nere.
“Ok, grazie allora”, dissi.
“Mica abbiamo finito!”, disse invece lei.
“Perché?”, chiesi.
“Vieni, apriamo l’armadio”.
Lì dentro c’erano una serie di scatole in cartone, quelle per indumenti, che normalmente si usano per fare il cambio di stagione.
Elena ne prese un paio e le poggiò sul letto.
Le aprì contemporaneamente e ne svelò il contenuto.
“Ta-tan!”, disse.
Sex-toys, oggettistica varia, manette e guinzagli, vibratori singoli e doppi, palline anali e vaginali, plug di tutte le dimensioni, falli realistici di tutte le misure e di tutti i colori, pinzette per capezzoli, sculacciatori, e tanta, tanta altra roba.
“Ma Elena!”.
“Cosa?”.
“Come cosa! Ma che ci fai con questa roba?”.
“Sicuramente non il brodo. Oh Vale, che vuoi che ci faccio? La ...
... uso!”.
“Tu sei matta!”, dissi. “E poi, scusami, ma tieni tutto qui, a portata di mano? E Giulio?”.
“Giulio sa tutto. E poi lui non dorme quasi mai in questa camera. Qui c’è solo roba mia. Tieni, prendi questi”.
E così dicendo mi infilò un po’ di oggettini dentro la busta di stoffa.
“Ora dovresti avere tutto”, mi disse.
“Forse anche troppo”, risposi.
Mi rimisi le scarpe, afferrai la busta e mi avviai verso la porta di casa.
Quella battuta di Elena sul cazzo di Rocco Siffredi mi aveva indispettita.
Le avrei fatto vedere che, invece, sarei stata in grado di non farglielo ammosciare.
Ma non le dissi niente. Non in quel momento.
Arrivai all’ingresso, afferrai la maniglia e aprii la porta di casa.
“Vai via così, senza neppure salutarmi?”, mi disse, con voce dispiaciuta.
Mi voltai.
Elena era in piedi, con le braccia conserte, con le gambe unite, la sinistra leggermente flessa, con l’aria imbronciata e si mordicchiava un labbro. Era seducente.
Non potei fare a meno di guardale ancora una volta la figa, sempre schiusa e sempre di uno splendido rosa acceso.
Lei si accorse che la fissavo proprio lì.
“E’ tutto il pomeriggio che me la guardi”, mi disse.
Alzai gli occhi ed incrociai il suo sguardo.
Mi avvicinai e le diedi un bacio, sulla bocca.
Mi soffermai sulle sue labbra molto di più di quanto avesse fatto lei la volta precedente.
Lei schiuse le labbra. Io pure.
Le lingue non avevano più ostacoli.
Ma nessuna delle due uscì ...