Mia moglie valeria - dopo i 40 anni - cambiamenti - capitolo 5 - i preparativi
Data: 09/03/2024,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Marta-trav, Fonte: Annunci69
... uno, innocuo, sul piede, anni prima, mi sentivo addirittura più sfacciata di lei, almeno da questo punto di vista. Solo da questo.
Elena ricomparve subito. Sempre in reggiseno trasparente, senza sempre mutandine e con in più un paio di sandali rossi ai piedi, senza cinturini alla caviglia, con un puff vezzoso, rosso anche lui, sulla striscia di pelle che tratteneva le dita e con un tacco di almeno 12 centimetri.
Svestita così, si fermò a pochi metri da me, poggiandosi con la spalla allo stipite della porta, fissandomi negli occhi, con un’espressione piuttosto seria.
Rimasi a bocca aperta nel guardarla. Era incredibilmente bella e tremendamente sexy.
Cercai di non far trasparire alcuna emozione.
Non le chiesi perché avesse indossato quelle scarpe.
Ma in quell’istante mi venne in mente che l’ultima volta Elena mi aveva baciato sulle labbra e che mi aveva confessato che, con me, non si sarebbe tirata indietro. Da un punto di vista sessuale, intendo.
Pensieri a tinte fosche si fecero spazio nella mia testa…
“Continuo a dire che mi sembra tutta una scemenza. E che se tu fossi d’accordo, interromperei adesso questo teatrino. Io ti amo. Amo solo te. Non voglio perderti e vorrei tornare ad essere spensierati come lo eravamo qualche tempo fa”, mi disse.
“Credo che non sia più possibile, Valeria. Quel tuo errore, quello di non cancellare la cronologia, ha permesso di far uscire parti di noi che non conoscevamo. E che, tuttavia, ci rappresentano. ...
... Rappresentano quello che sentiamo, quello che desideriamo. Su questo non puoi non darmi ragione”, dissi a mia moglie.
“E quindi voglio andare avanti, con te. Non voglio rimpianti e voglio godermi quello che la vita ha ancora da offrirci, anche nel sesso. Anche io ti amo, Valeria. Ma non per questo voglio soffocare le mie, le tue, le nostre pulsioni”, continuai.
Volevo apparire sincero, determinato e convinto di quanto stessi dicendo.
La volevo mettere con le spalle al muro.
Ci riuscii.
Abbassò le sue difese e si arrese.
“Va bene Stefano, facciamolo”.
Avevo vinto.
Non sono lesbica, non sono lesbica, non sono lesbica, ripetevo dentro di me come un mantra.
Ed allora perché ero così turbata da quello spettacolo che Elena mi offriva?
Elena, così disinvolta e così disinibita.
Elena, completamente nuda e incredibilmente bella.
Si sedette accanto a me.
“Vale, tutto bene?”, mi chiese.
“S-si, perché?”, biascicai io.
“Non so, mi sembri nervosa. Non ci avrai mica ripensato?”, lei.
“A c-cosa?”, io.
“Come a cosa? Alla tua iscrizione sul sito, no? Al tuo ingresso in pompa magna in questo mondo meraviglioso!”.
“Ah, a q-quello, ti r-riferisci. No, non ci ho r-ripensato”.
“Certo che sei strana oggi”.
No, non sono strana. Sono turbata.
Ho accanto a me la mia migliore amica, completamente nuda (quel reggiseno era come non averlo), in tacchi a spillo, con la quale sono venuta a parlare di sesso, che mi ha già baciata e mi ha detto (scherzando?) ...