1. Mia moglie valeria - dopo i 40 anni - cambiamenti - capitolo 5 - i preparativi


    Data: 09/03/2024, Categorie: Prime Esperienze Autore: Marta-trav, Fonte: Annunci69

    ... morisse dalla voglia di trovarsi, veramente, a mettere in pratica le sue (che poi erano anche le mie) fantasie.
    
    Qualcosa mi diceva che quelle che sembravano paure potessero trasformarsi, o forse si erano già trasformate, in qualcosa di più di semplici desideri, quasi in speranze. In realtà.
    
    Valeria, con quel “ok, facciamolo”, si era definitivamente arresa.
    
    Sapevo che, ormai, avrei potuto condurre il gioco senza trovare altri ostacoli.
    
    E mi misi subito all’opera.
    
    Recuperò in fretta e furia tutto quello che aveva gettato sul letto, solo reggiseni a dire il vero, e lo rimise nel cassetto. Lo afferrò e lo reinserì nelle guide del comò.
    
    Aprì il cassetto immediatamente sotto e disse “Neppure qui c’è qualcosa che ci può servire”. E lo richiuse.
    
    “Perché, cosa c’è in quel cassetto?”, le domandai.
    
    “Niente di utile per noi. Mutandine, perizomi, tanga. Cose così”.
    
    “Come niente di utile? Il reggiseno no, le mutandine no. Quindi?”, chiesi.
    
    “E quindi prenderemo qualcosa dall’ultimo cassetto e qualcos’altro dall’armadio”, disse Elena.
    
    L’ultimo cassetto conteneva autoreggenti, collant aperti e reggicalze.
    
    “Ma Elena, vuoi che indossi solo autoreggenti per farmi le foto?”.
    
    “No, certo. Indosserai anche i tacchi a spillo, ovvio. E anche qualcos’altro”, mi disse con aria sorniona.
    
    Non capii a cosa potesse riferirsi.
    
    “Dai, spogliati”, mi disse.
    
    “Eh?”, dissi io.
    
    “Spogliati. Come vuoi fartele queste foto?”.
    
    “Non ci penso nemmeno!”, dissi. “Mi ...
    ... presti quello che mi serve e me ne vado a casa mia”, conclusi.
    
    “Ma dici sul serio?”.
    
    “Certo che dico sul serio. Ma secondo te adesso mi spoglio qui, davanti a te, indosso autoreggenti e tacchi a spillo e mi faccio fotografare?”, le chiesi.
    
    “Ovvio”.
    
    “Ovvio per te, non per me”.
    
    “Oh Vale, fai un po’ come ti pare. Secondo me non riuscirai da sola a farti delle belle foto. Non è facile”.
    
    “Ci proverò”.
    
    “Vabbè, fai come vuoi. Io proprio non ti capisco. Almeno provati le scarpe. E’ vero che dovremmo avere lo stesso numero, ma provane qualcuna”.
    
    “Ok”, le concessi.
    
    Elena. La mia amica Elena.
    
    Fino a vent’anni ci siamo frequentate assiduamente. Poi io ho iniziato ad uscire con Stefano e ci siamo allontanate un po’.
    
    Durante l’adolescenza abbiamo vissuto in simbiosi. Il sabato sera si dormiva da me o da lei. Sempre.
    
    Da me si dormiva in letti singoli. Da lei, invece, nel suo letto da una piazza e mezza.
    
    Da lei dormivamo spesso abbracciate.
    
    Tuttavia con Elena non avevo mai fatto quelle esperienze che, normalmente, si fanno a quell’età, tra amiche.
    
    Parlavamo spesso di ragazzi e di sesso. Lei molto meno bigotta di me.
    
    Ma non ci siamo mai toccate a vicenda. Non abbiamo mai confrontato le tette. Non abbiamo mai provato a baciarci (come allenamento, prima di farlo con qualche ragazzo e non essere completamente imbranate).
    
    Dopo il mio matrimonio con Stefano ci siamo ulteriormente allontanate. E con l’arrivo del nostro primo figlio Elena è sparita ...
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