Erotico di classe, cap 2 (Gli amici di mio marito)
Data: 12/02/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: elextogether, Fonte: EroticiRacconti
... della serata, ma i due profili più innocui che comunque bastavano per soddisfare qualche altro mio piacere, tanto che ero porca.
D’altra parte, era una serata di sesso.
E ora la scelta era mia, non sua.
Ammesso non fosse stata mia anche fino a quel momento.
Mentre pensavo a tutto questo, il cazzo di Lucio mi entrò nella fica. Ancora!
L’amico del cuore. Mai sazio di quella che aveva sempre definito “sua sorella”.
Ora Lucio non stava certo assecondando una fantasia di Carlo, ma solo quella delle proprie palle, le uniche ancora piene.
Prese a scoparmi.
In assenza di Carlo mi lasciai andare all’unica frase della serata:
“La scopi così Sonia? Dai Lucio, fallo vedere alla tua sorellastra …”
Lucio non rispose ma iniziò a darmi colpi così forti da spostare il tavolo.
A quel punto presi in bocca il cazzo di Luca e iniziai il mio pompino.
Era la prima volta, dopo 20 anni, che mettevo in bocca un cazzo diverso da quello di Carlo. Sentivo un sapore diverso e mi piaceva.
Chissà se qualcuno avesse raccontato all’occhialuto Luca, durante l’ora di matematica, che la Ele nel futuro avrebbe goduto a succhiargli il cazzo …
E chissà se qualcuno lo avesse raccontato a me …
Mentre Lucio mi scopava la fica a novanta gradi, Luca mi spingeva il cazzo fino in gola: ora volevo che mi sborrasse in bocca.
Ero stata riempita nella la fica e nel culo, ma prima di fine serata volevo assaporare un piacere diverso da quello di Carlo. Non importava di ...
... chi.
Intanto la stantuffata di Lucio non mi lasciava indifferente e un nuovo piacere cresceva tra le mie cosce.
Luca finalmente mi sborrò in bocca. Fu strano. Ero così pervasa dai sensi che non ebbi alcun istinto di ritrarmi. Cosa che talvolta mi capita persino con Carlo: continuai il mio pompino ingoiando tutto ciò che non trattenevo con lingua.
Succhiavo avida.
Venni per la quarta volta: mai successo, in così poco tempo.
Vedevo Lucio e Luca quasi increduli nel farmi godere così tanto. E invece erano più che capaci!
Ero davvero distrutta: sdraiata sul tavolo, cercavo di ripulire le labbra dalla poca sborra che non ero riuscita ad ingoiare.
Restavo ubbidiente a novanta gradi: una che avevo goduto ero totalmente indifferente agli stantuffi del cazzo di Lucio nella fica: lui si rivelò il più duraturo; attendevo che venisse, come una serva che sa di dover aspettare che il padrone finisca. Ma Lucio estrasse il suo cazzo dalla mia fica:
“Eleonora, ora piscia a terra”
Capivo poco. Effettivamente avevo lo stimolo di urinare, assai complementare al mio desiderio di rilassarmi.
Ma non sapevo se fosse il caso di pisciare sul pavimento della mia sala.
Tra l’altro non c’era neanche Carlo: quanto ordinatomi pareva quasi una richiesta non autorizzata (forse volutamente arrivata all’assenza di Carlo).
“Dai ragazzi, forse è meglio che …”
Ma Lucio me lo ordinò nuovamente.
Poi anche Luca …
“Eleonora piscia a terra!”
Poi nuovamente Lucio, afferrandomi con ...