Un mondo inesplorato - 6. la vita continua - Racconti Erotici

Un mondo inesplorato - 6. la vita continua

... d’accordo, andrei a riposarmi un po’”.

E, rivolgendosi adesso alla baby-sitter: “Questa mattina mi hanno fatto alzare prestissimo e vorrei dormire una o due ore. Pensi che sia possibile per la bambina?”

“Direi assolutamente di si. Vada tranquilla, signora, noi saremo qui fino alle diciotto”.

Era tutto perfetto, tutto organizzato e liscio come l’olio. Una giornata perfetta di una splendida vacanza. Con un solo piccolo particolare fuori posto...

Laura cominciò a pensare che quella poteva essere la vita giusta: una bella colazione con tutta la famiglia, una scopata da urlo con il suo amante, un massaggio rilassante, pranzo, riposo pomeridiano, serata con marito e figli e, magari, fare l'amore con Giulio.

Si, si poteva fare. Dove doveva firmare?

Inaspettatamente, il suo sonno non fu turbato da nessun pensiero negativo o preoccupazione. La stanchezza per quella che, per le sue abitudini, era stata una vera maratona di sesso, unita al rilassamento, anche emotivo, procuratole dal massaggio, la stesero in pochi secondi.

Fu svegliata solo, due ore dopo, dal trillo del telefonino. Era il figlio, uscito vittorioso dallo scontro con la sorella maggiore su chi l’avrebbe dovuta chiamare. Come al solito, per vincere quella battaglia aveva dovuto rinunciare al pezzo forte: lui le avrebbe detto che stavano per tornare, lasciando poi alla sorella il privilegio di raccontare le incredibili cose che avevano fatto e visto.

Laura pensò a lui con tenerezza infinita e si ...

... stupì dell'accostamento mentale che subito le emerse con il marito: “Maschi, credono di farci fare quello che vogliono loro e invece li dirigiamo come burattini”.

Avvertita del loro prossimo rientro, si alzò velocemente e, in poco tempo, fece sparire dalla stanza ogni segno che potesse in qualche modo evocare le sue performance della mattina.

“Non che fosse poi necessario”, pensò, “dato che Giulio sa che Marco sarebbe venuto qui”.

E, però, gli oggetti rovinosamente caduti dalla consolle su cui si era consumato il suo adulterio era opportuno rimetterli al loro posto.

E la macchia sul letto? Per fortuna capì in tempo che ogni tentativo di farla sparire la avrebbe solo allargata e resa più evidente, come un faro puntato sul tradimento che essa testimoniava. Sarebbe rimasta lì: “Quella macchia? Non lo so, sarà stata la crema che mi sono spalmata sul corpo…”. Sarebbe stato sufficiente mantenersi seria nel dirlo e nessuno avrebbe potuto sospettare che, pur dicendo la pura verità, stava confessando il suo deplorevole segreto.

Una volta ristabilita la presentabilità della camera, scese a prendere la bambina al miniclub. Mentre si dirigeva nuovamente verso la stanza, proprio mentre passava davanti alla hall dell’albergo, si sentì chiamare con entusiasmo: “Mamma, mamma, aspettaci!”

Erano tornati, quindi, e da questo momento le toccava gestire la sua nuova condizione di moglie infedele.

I bambini erano eccitatissimi e contenti di vederla, mentre Giulio sfoggiava un ...