1. La coscienza di se 1


    Data: 03/02/2024, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... alla vagina; spinse con energia controllata e seguì centimetro per centimetro la penetrazione fino all’utero; Rosalba, da anni avvezza alle copule con suo marito e avendo già partorito, avvertì solo la dolcezza del canale vaginale occupato lentamente dall’uomo a cui si era concessa con passione; quando la cappella urtò la cervice dell’utero, ebbe un leggero gemito.
    
    Lui le suggerì di far passare le cosce intorno ai fianchi e di intrecciare i piedi dietro la schiena; avrebbe determinato lei stessa come e quanto lasciarsi penetrare; lei scoprì di colpo il piacere di controllare l’amplesso e di usarlo per trarre godimento dal movimento su e giù della penetrazione; lo sentiva entrare con gioia fino in fondo; lo bloccava quando arrivava all’utero, per continuare a sentirlo; si agitava sul pube per coinvolgere il clitoride compresso tra gli ossi pubici.
    
    Per molti minuti diedero vita ad una copula intensa, dolcissima, nel corso della quale gli urli di lei segnalarono almeno tre orgasmi di inusitata virulenza; lui riuscì ad imporsi di non eiaculare; quando le propose di cambiare posizione, lei lo guardò alquanto perplessa per un attimo, poi assentì; la fece sistemare carponi, andò dietro e prese a leccarle con trasporto il sesso, dal monte di venere al coccige; più volte inserì la punta della lingua in vagina e nell’ano.
    
    Sorpresa dalla novità, lei si lasciò andare al nuovo piacere, assai più intenso e sconvolgente di quello provato fino a quel momento, ed ebbe diversi ...
    ... orgasmi; quando uno squirt spruzzò sul viso di lui umori con sentore di orina, se ne vergognò; la gioia dimostrata da lui mentre leccava teneramente il tutto le procurò un piacere nuovo e indicibile; aveva sentito di copule da dietro, a pecorina, ma la pratica era assai più intrigante che la narrazione.
    
    Quando lui si sollevò in piedi e accostò la cappella alla vagina, si adattò all’idea di ricevere la mazza fino allo stomaco, da quella posizione; le mani di lui che, piegato sulla sua schiena, artigliavano da dietro i capezzoli e li sfregavano mentre il fallo penetrava in profondità, le provocarono orgasmi mai avuti; trattenne gli urli e le frasi sconce che le sorgevano spontanei ma spinse il didietro contro il ventre, partecipando con tutto il suo essere a quell’amplesso.
    
    I colpi quasi violenti contro il sedere, con la conseguente penetrazione del fallo in profondità, la fecero urlare di piacere; l’esplosione dell’orgasmo di lui le diede sferzate ad ogni spruzzo che si scaricava contro l’utero; urlò per l’immensa libidine e caddero sul letto a corpo morto; mentre la possedeva da dietro, lui aveva carezzato e stuzzicato l’ano che aveva avvertito chiuso e intonso.
    
    Mentre si rilassavano supini a fianco sul letto, le chiese se avesse mai sperimentato il coito anale; gli rispose che non era neanche in previsioni vicine, con suo marito; se lui considerava quella una notte di follia irripetibile, non avrebbe accettato di sacrificare quell’ulteriore verginità per una notte di ...
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