008 o . b . l . i . v . i . o . n .
Data: 28/01/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69
... mi parve di impazzire, poiché le mie carni esacerbate dal melmoso confondersi tra immorale e ingordigia, si richiamavano a lui come maliarda al suo demonio.
Poi corsi via. Corsi come un dissennato tra i larici e non mi voltai dietro. Corsi, corsi e mi lanciai lungo la scala che il mio Goran vedendomi trafelato depose gli attrezzi del suo lavoro e mi venne in contro.
Gli volai tra le braccia ed egli mi chiese che cosa fosse accaduto. Io singhiozzai, incavai la mia tesata nel suo petto, con le mani frementi gli aprii la felpa e affondai nel suo manto di petto. Egli fu dolce, non capiva e pur teneramente abbracciava il mio capo.
Cosa ti è successo, cosa hai visto, mi chiese. Io non volli rispondere. Avidamente leccai il suo torso e morsi la carne contratta del petto richiamandomi ai capezzoli che succhiai avidamente. Singhiozzavo dal pianto.
Egli indietreggiò alla mia spinta mentre la brama di lui incendiava le vallate arboree, le selve di larice e lo sfavillante lago di gocce di luce. Egli sorrise trovando quasi comica la mia disperata avidità ed il sangue del suo ventre però irrorò le cavernose spugne del membro che spinse le resistenze del suo costume.
Raccolsi con la lingua le gocciole della sua salina traspirazione e mi approssimai al pube mentre la cappella ingrossava, e pregna del suo lucente precum fece capolino di già oltre la linea tesa dell’elastico. Le mani mie compressero il ventre dell’uomo a palmi spalancate che arretrò ancora di passo, mentre io ...
... nella mia afflizione invocavo lui, supplice mi chinavo nei singulti implorando di non essere mai lasciato solo.
Egli non capiva eppure rispondeva alla mia gola rigonfiandosi di membro apparecchiato già per l’unione carnale.
Abbassai l’elastico e la massa di carne svettò dura. Mi si propose così orgogliosa che io mi avvinghiai con spinta feroce a tal punto che il povero Goran quasi perse l’equilibrio. Fu il bordo della chiglia su cui andò a poggiarsi che evitò l’incidente di finire sulla rena di ghiaia.
E così scosciato con i fertili testicoli gocciolanti al sole, il mio Goran socchiuse gli occhi e voltò il viso al cielo, mentre io… io a due mani gemevo con la gola ritorta.
Egli mi chiese di distenderci sulla carena della barca e acconsentii. Lui andò a sdraiarsi mentre io impiegai qualche secondo in più per levarmi in tutta fretta le scarpe, la tuta e le mutande. Sovrastai il corpo del maschio e guardandolo dall’alto con tutta la sua potenza io mi sentii perdere i sensi. Nel rossore sanguigno la verga giganteggiava davanti ai miei occhi feriti dal sole. Avanzai di qualche passo, allargai le gambe e mi accosciai sul membro che afferrai con la mano. Ebbi a inumidirmi poi le dita ma egli mi chiese di avanzare ancora fino a incombergli in volto.
Fu generoso. Mi accosciai su quel viso e provai la sua barba tra le natiche, poi dischiuse le labbra e reggendomi ai bordi della chiglia sentii la lingua vellicarmi tutt’intorno.
Mi strizzavo nel sudore alle mie natiche ed ...