1. Mio ometto


    Data: 21/01/2024, Categorie: Incesti Sesso di Gruppo Autore: prof_emily95, Fonte: RaccontiMilu

    ... in 5, e vorremmo stare dentro’ disse Gianluca ‘Ok, mi segua’ e si incamminò verso la sala.
    
    Sotto richiesta di mio figlio, ci fecero sedere vicino alla porta che dà sul prato, mi sedetti con la faccia verso la porta a capotavola, mentre gli uomini si sedettero due da una parte e due dall’altra. ‘Monica, hai visto come ti guarda il cameriere?’ fece Mario ‘e quindi? a chi non piacerebbe guardare una bella cagna’ disse Stefano ‘ha ragione, ma vorrei che ti facessi vedere un pò di più, devi provocarlo e se non si tira indietro, accontentalo’ disse mio figlio con voce fermo. ‘Ok’ dissi io leggermente in imbarazzo, &egrave la prima volta che faccio la troia in un luogo pubblico con una decina di persone che possano vedermi. Dopo qualche minuto, arrivò sempre quel cameriere e ci chiese se volessimo ordinare. Mi girai verso di lui con tutto il corpo, le gambe leggermente aperte, mostrando le mie cosce candide, fino all’attaccatura con il corpo, mentre lui parlava con gli uomini per ordinare il cibo, quando arrivò al mio turno, abbassando lo sguardo mi vide in mezzo alle gambe, ebbe un sussulto, poi balbettando: ‘Signora, lei cosa gradisce?’ ‘beh, non so, non ho molta fame, cosa mi consiglia lei?’ feci io con la voce sensuale appoggiando una mano sul suo braccio ‘ehm, pasta con i frutti del mare &egrave la specialità dello chef, poi carne grigliata &egrave molto gradita dalla nostra clientela, che molto spesso ordinano anche il vino rosso prodotto qua in zona, la combinazione ...
    ... &egrave perfetta’ disse lui cercando di non osservarmi in mezzo alle gambe. ‘mi sembrano buoni, vada per quello che ha detto, e per il vino portane due bottiglie’ dissi accarezzando il suo braccio muscoloso. ‘Ok’ e se ne andò, dopo mezz’ora, tornò con le ordinazione, lo appoggiò al tavolo, poi prese le due bottiglie di vino, ne stappò una e lo porse a mio figlio, poi stappò la seconda, prese il mio bicchiere e me ne versò, poi si allontanò. ‘Certo che quello non ti stacca gli occhi di dosso’ fece Stefano ‘Voglio che lo accontenti Monica’ disse Gian ‘Ok, so come fare’ dissi io con la faccia da troia. Cenammo tranquillamente apparentemente, ma sotto al tavolo &egrave un continuo strusciare delle mie gambe su quelle di Mario e Patrizio che erano seduti vicini a me. Chiamavano il cameriere per qualunque cosa, dalle curiosità inventate ai complimenti per il buon cibo del ristorante. Quando finimmo il vino, lo chiamai io: ‘Mi scusi, ci può portare dell’altro vino?’ ‘Certo signora’ si allontanò e tornò poco dopo. Lo vidi arrivare con il sorriso in faccia, mi girai di nuovo con tutto il corpo verso di lui, ma stavolta spostai completamente il pezzo di tessuto che mi copriva la figa, che era un pò umida, presi il bicchiere e glielo porsi, nel farlo feci cadere apposta il coltello davanti a me, dopo avermi riempito il bicchiere, si inchinò per raccogliere la posata, ritrovandosi faccia a faccia con la mia figa, indugiò un attimo lo sguardo lì sotto, poi mi guardò, io gli sorrisi come per ...
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