Mio ometto
Data: 21/01/2024,
Categorie:
Incesti
Sesso di Gruppo
Autore: prof_emily95, Fonte: RaccontiMilu
... riuscii a vedere le sue tette, almeno una quarta, sode, e qualche ciuffo di pelo sul montevenere. G: ‘A vederti scopare la troia della tua segretaria’ S:’Ascolta Gianluca, ti possiamo spiegare?’ G:’Ahn si? spiegatemelo allora’ dissi diffidente, e volevo proprio vedere che scusa si inventavano. Silvia cominciò a raccontare: vedi, io sono una donna, e come tutte ho i miei bisogni fisici, mio marito è morto da un anno, e non sapevo più come soddisfarmi, ma l’anno scorso, tuo padre come un capo amorevole, mi mi trovò alla fine di una giornata lavorativa, mentre stavo per tornare casa, in quell’edificio vuoto, piansi, tuo padre mi si avvicinò e abbracciò, eravamo rimasti soli, in un momento di crisi, gli accarezzai il pacco, per sentire la durezza di un cazzo che mi manca da quasi due anni, lo trovai duro, lui mi sorrise, e disse, perché piangi? Io gli risposi che non volevo tornare in una casa vuota. Mi sento sola. Così si offrì di accompagnarmi a casa, arrivati, mi porto in braccio in camera, preparò da mangiare in cucina, e tornò a chiamarmi, mangiammo, mi riaccompagno a letto, aspettò fuori mentre mi cambiavo, entrò per salutare, ed ero già sotto le coperte, disse che doveva andare a casa, ma lo tenni per la mano, e gli chiesi:’Puoi farmi un ultimo favore?’ A:’certo, dimmi’ S:’Scopami’ dissi ferma, rivelando il mio corpo nudo sotto le coperte. Lui non parlò, si denudò e si coricò su di me. Da quel giorno, ogni volta che avevo una crisi di solitudine, mi aiuta, e ...
... proprio oggi, prima che arrivassi, mi salì di nuovo la crisi. Quello che successe dopo sai già.
Finito il racconto, Silvia era già completamente rivestita, ma si scordò il perizoma sul pavimento, lo raccolsi, lo annusai, odore di femmina pungente, con una macchia bianca sul filo che passava tra le chiappe. Chiusi gli occhi per pensare il da farsi, mio padre intervenne. A:’figliolo, se posso farlo, ti chiederei di non dire nulla a tua madre’ G:’hah.. non dire nulla a mia mamma, tu ti diverti e lei è cornuta? e cosa ci guadagnerei?’ A.’Non so, ti comprò una macchina, così puoi muoverti più liberamente’ G:’Si, va bene’ mio padre sorrise, ma aggiunsi: ‘MA, da oggi in poi, la Silvia la conforto io, altrimenti’ mostrando il telefono ‘il video lo faccio vedere alla mamma, e al tuo capo’. Mio padre sembrò arrabbiarsi molti, ma si calmò, A:’sei sicuro? lei ha l’età di tua madre’ G:’eccome se sono sicuro’ dissi alzandomi, e camminai verso Silvia ‘a te andrebbe?’ Silvia guardò mio padre, che le fece un leggere cenno di sì con la testa, e tornò a guardarmi, disse:’Ok, ma cosa faccio se quando non ci sei, mi sale la crisi?’ G:’Beh, vedremmo’ La presi per la mano, uscimmo dall’ufficio e andammo verso casa sua. Telefonai a mio padre, mentre sgrillettavo Silva che stava guidando, dissi:’Dì a mamma che dormo da un amico, e scopala per bene stanotte, si vede che non la scopi’ ultime due frasi mi uscirono dalla bocca senza che me ne accorsi. Rittaccai. Quella notte scoppammo fino alle 2 di ...