Mio ometto
Data: 21/01/2024,
Categorie:
Incesti
Sesso di Gruppo
Autore: prof_emily95, Fonte: RaccontiMilu
... dalla doccia tutta nuda, mentre con un asciugamano cercavo di asciugarmi i capelli, sul letto c’erano i nuovi acquisti fatti prima di venire qui da Patrizio. Gli uomini erano ancora nudi, seduti sul divano in soggiorno a bersi una birra, il topo minuscolo che copriva a malapena il seno e la gonna che con i suoi due spacchi davanti, quando cammino mostrava tutta la mia merce, le indossai e uscii dalla camera. Per rendervi l’idea di come fosse la gonna, avete presente quella che una star indossò a Sanremo qualche anno fa mostrando la sua farfalla? Ecco, quasi uguale a quello, con la sola differenza che la mia è più leggera, e sul davanti ha meno tessuto per coprire le mie intimità. ‘Sei proprio una schiava troia e affamata di cazzi’ disse lui ‘Sì amore, sono la tua schiava divora cazzi’ risposi come una cagna docile sotto le carezze del suo padrone. ‘Sei proprio una troia mamma’ disse l’ultima parola abbassando la voce, poi mi schiaffeggiò una volta la chiappa destra, e andò in bagno a lavarsi, andai a prendere la mia borsa in macchina, mentre mi truccavo davanti allo specchio vicino dell’entrata, gli uomini si diedero cambio in bagno, dopo mezz’ora mi ritrovai tutti dietro a osservarmi. ‘Che pervertiti che siete’ commentai continuando col trucco. ‘Noi guardiamo una troia che si fa bella per i suoi padroni, non è vero che sei la nostra vacca’ replicò Mario. ‘Sì padrone, ha ragione’ risposi io. ‘Andiamo, dobbiamo esibire questa bella cagna da monta’ disse mio figlio ...
... uscendo dall’ingresso. Io lo seguii, dietro di me c’erano Stefano e Mario, mentre Patrizio chiudeva la porta a chiave. Quando fummo alla macchina, Mario salì dietro alla sinistra, mentre io cercavo di salire davanti, Stefano mi prese per la vita e mi fece salire dietro, poi salì anche lui, ero in mezzo ai due, mentre Patrizio si sedette davanti. Durante il viaggio, ero appoggiata allo schienale, mentre altri due in parte a me erano girati per dedicarmi tutta la loro attenzione, avevo il top spostato in alto, mostrando le mie tette sode con capezzoli durissimi, Mario me ne prese uno tra le sue dite tozze, e me lo schiacciava procurandomi un misto di dolore e piacere che appoggiai la testa indietro, prendendo la testa di Mario e cercando di portarla sulle mie tette, volevo che me lo ciucciasse, volevo allattarlo. In tutto questo, Stefano aveva infilato la mano in mezzo alle mie gambe, e mi mise due dita nella figa masturbandomi, mi bagnai vergognosamente, cominciando a godere. ‘Certo che quella cagna non perde un minuto per godere’ commentò mio figlio. ‘Eh già’ gli rispose Patrizio allungando la mano per accarezzarmi le gambe lisce e profumate. Dopo quasi 20 minuti, arrivammo in un piccolo ristorante in cima ad piccola collina, era carina, aveva un largo prato, sopra il quale c’erano diversi tavoli sotto degli ombrelloni, poi dentro aveva degli altri tavoli. Prima di scendere mi ricomposi. Il cameriere alla vista di mio figlio si avvicinò: ‘Buona sera, in quanti siete?’ ‘Siamo ...