Vita da schiave - capitolo tre - Racconti Erotici

Vita da schiave - capitolo tre

... intercorrevano tra i suoi abitanti. Rispose quasi automaticamente: “Paolo non desidero andarmene, chiedo solo un po’ di clemenza. Shareef le ha costrette a fare quello che hanno fatto a Gaia. Conosco Rashida da qualche mese e non mi ha mai mostrato comportamenti aggressivi o violenti. Posso chiedere una punizione sopportabile per Rashida ?”.

Paolo proseguì: “Non potresti, ma visto che sei appena arrivata, eccezionalmente te lo concedo. Ma devi darmi una prova della tua reale volontà di sollevare Rashida dal castigo che ritieni ingiusto”. - “E cioè ?” disse Alessandra. Paolo proseguì: “Se veramente desideri una punizione più clemente per Rashida dovrai da adesso, e sino alla fine del tuo periodo di prova, accettare anche il ruolo di schiava, oltre che quello di impiegata. Inoltre, come punizione per aver parlato, oggi da questo momento e sino all’ora di cena, starai completamente nuda”. Alessandra rimase di sasso, non si aspettava una richiesta di questo tipo almeno a livello conscio perchè il suo corpo invece le rimandava una sensazione di eccitazione.

Dallo sguardo di Paolo capì che non c’era alternativa. Inoltre, anche tutte le altre donne presenti la guardavano in attesa della sua risposta.

“Va bene” disse “accetto le tue condizioni” e rimase immobile nella stanza.

Paolo disse: “Allora ? Alessandra non possiamo aspettare i tuoi comodi. Hai preso un impegno e devi adempiere. E in fretta, oppure tu sarai punita e Rashida avrà un supplemento di ...

... punizione”.

Clara aggiunse: “Forse non ti è chiaro che hai appena concluso un contratto e da questo momento inizia il tuo periodo di prova non solo da impiegata ma anche da schiava. E il primo ordine che ti è stato dato è stato quello di spogliarti. Te li vuoi togliere o no i vestiti che indossi ?!?”.

Alessandra si riprese, rientrò in sè e capì che tutti gli occhi erano puntati su di lei. Si tolse in fretta i vestiti. Non aveva un corpo da modella, ma comunque era un corpo sodo ed armonico.

Bene disse Paolo, allora Serena fai ricominciare dal primo colpo la punizione ma in posizione ‘quattro’.

Serena guidò Rashida ad appoggiarsi ad un tavolo poco distante. Poi fece cenno a Beatrice di avvicinarsi col paddle e di portare i suoi quattro colpi.

Rashida incassò in maniera esemplare, senza muoversi e senza un lamento apprezzabile.

Lo stesso fece per i colpi portati da Flaminia.

“D-dieci !” questa leggera esitazione chiuse il conteggio dell’ultimo dei due colpi che erano di competenza di Stella. “Indecisione nel pronunciare l’ultimo colpo !” segnalò Serena con la consueta diligenza che metteva in tutti i compiti che le venivano affidati.

“Paolo, amore, data la gravità delle colpe di Rashida direi di non usare alcuna clemenza nei suoi confronti: io direi di applicare le regole rigidamente e ricominciare dall’inizio”.

“Va bene” disse Paolo sorprendendo anche le sue schiave.

“Voglio iniziare io stavolta” disse Clara con un sorriso che non lasciava sperare niente di buono ...