1. IL SOSPETTO


    Data: 04/02/2018, Categorie: Voyeur Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... approfittavo, come un vecchio satiro incallito.
    
    E la cosa, andò più o meno così. Solo a ripensarci, ancora mi si rizzano i peli della nuca. Lei faceva tutto quello che, a gesti, la portavo a fare. Come una bambola erotica; ero io a stabilire il posto e la posizione e, Patrizia, obbediva tranquilla e accondiscendente, guardando sempre la TV.
    
    Patrizia era vergine. Non volevo ulteriori complicazioni, così rispettai quel limite. Non potevo lamentarmi: la ragazza, con mio sommo piacere, sopperiva, voltandosi senza lamentarsi e mi offriva un’alcova, ancora più anelata e proibita.
    
    Ma bando ai ricordi. Oggi mia moglie esce: è sabato, ed io in qualche modo, la seguirò.
    
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    Un sospetto fondato
    
    L’ingresso di casa mia dà su una grande sala accogliente; sulla sinistra, tramite un’ampia porta a due ante, si accede a una altrettanto ampia veranda, panoramica, e arredata con un divanetto e varie poltroncine di vimini, coperte di grandi cuscini.
    
    Me ne sto seduto, guardando fisso l’orizzonte. Sotto la gamba, con le dita cerco, e trovo, il corpo gelido della mia Beretta.
    
    Sabato è venuto … è passato, ma solo adesso trovo la forza di scrivere qualcosa. Onestamente, ormai non lo faccio per voi: è un automatismo, un esorcismo, forse: una fuga.
    
    Da giovane, guidavo la moto. Sabato ho pensato di seguire Marina, con un grosso scooter, preso da un collega. Un gesto discutibile: comunque, la fortuna, se così si può dire, è stata dalla mia parte. La giornata era buona e non ...
    ... pioveva.
    
    Insomma … sono riuscito nel mio intento.
    
    Alle dieci passate, non senza sorpresa, ho intravisto le tre donne partire dalla coorte, dove, una mezz’ora prima, Marina si era recata dall’estetista.
    
    Erano loro, alla guida: Patrizia.
    
    Intuita la direzione, ho fatto del mio meglio per non farmi notare.
    
    Poco più di venti minuti dopo, arriviamo allo svincolo autostradale … mi preoccupai inutilmente: non la imboccarono.
    
    Iniziai a sentirmi un vero idiota: le tre, percorsero la breve bretella che porta al grosso Centro Commerciale alle porte di Avellino.
    
    Ora sapete anche dove si svolgono i fatti … spero solo che domani, non possiate collegare queste mie parole a un tragico fatto di cronaca: potrebbe occupare la prima pagina dei giornali.
    
    Le tre, però, non entrarono nel parcheggio del Market. Strano (e pericoloso, per me). Infatti, nessuno proseguiva di là, perchè la strada, poco dopo, finiva.
    
    Mi trovai completamente spiazzato. Ero quasi certo che sarebbero tornate subito sui loro passi o che si sarebbero fermate, davanti al cancello del Bowling.
    
    Era noto: quella parte del complesso, prendeva vita solo verso sera.
    
    Mi fermai e feci finta di telefonare. Naturalmente non tolsi il casco.
    
    Intanto, la macchina, si arrestò davanti al cancello. Probabilmente erano attese, infatti, dal casotto, venne fuori un uomo, forse il custode che apri, per loro, una metà dell’inferriata.
    
    Entrarono.
    
    Patrizia scese e contrattò con l’uomo, in atteggiamento ...