IL SOSPETTO
Data: 04/02/2018,
Categorie:
Voyeur
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
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La Borsa
Amica lettrice, amico lettore … questo non è uno incipit per “sviolinare” chi mi legge: se Ti chiamo amico è perchè voglio che Tu divenga tale, almeno in questo frangente della mia vita; perchè credo, mai come in questo momento, di aver bisogno di un amico.
Le scelte che devo, che dovrei, operare mi trovano del tutto impreparato.
Un aiuto, un consiglio, una mano da qualcuno più esperto o, magari, solo più lucido di me, potrebbe probabilmente cambiare drasticamente il possibile sviluppo degli eventi.
Non chiamerei mai mio fratello, vecchio avido e mezzo rincitrullito, non mi porterebbe nessun giovamento, al massimo … godrebbe di questa mia situazione di stallo.
Forse solo mia mamma, buon anima, mi avrebbe potuto consigliare, ma lei non c’è più.
Ho quasi sessant’anni, alla mia età gli “amici” sono disponibili solo per cenare insieme
o, magari, per parlare di cani e di caccia.
Però, attento, amico sconosciuto che, per qualche motivo, mi stai leggendo: questa storia potrebbe essere, semplicemente, l’elucubrazione notturna di un vecchio sentimentale, ma potrebbe anche evolversi al peggio … credimi.
Pensaci bene, prima di continuare a invischiarti in questa strana avventura.
Sono originario del profondo sud e, nonostante adesso, sia un agiato ed equilibrato professionista, nel mio animo alberga pur sempre la scintilla passionale della gelosia, del possesso, dell’affermazione violenta del “maschio dominante” che, se punta ...
... nell’orgoglio, potrebbe esplodere con chissà quali, catastrofici effetti.
Ecco tutto, adesso che sono stato completamente sincero, se sei ancora qui … ti rendo conto del mio problema, del tarlo maligno che, da alcune ore, mi sta rovinando il sonno e, forse, la vita.
Il fatto.
Mia moglie ha sedici anni meno di me. A vent’anni era uno splendore ed io mi gongolavo, orgoglioso, quando uscivamo insieme. La sua bellezza era il mio piacere ma il suo amore era il mio trionfo.
Mentre il suo aspetto fisico, mi rendeva prepotente nella mia vanità, il suo amore infinito mi stupiva, sempre, e mi rendeva inerme, incantato, e schiavo di lei.
Poi mi ha donato i bambini, adesso ragazzi, due. Belli, sani … deliziosi.
Una nonna giovane ci è stata complice indispensabile: abitando a pochi passi, non aveva problemi a occuparsi dei ragazzi, tutte le volte in cui, per vari motivi, il suo aiuto era indispensabile.
Questa libertà, giacché per la nonna non era un sacrificio, ci tornava utile anche di notte perchè, lo confesso, a volte, ne approfittavamo anche per stare insieme, come fidanzatini; ci godevamo in pace il piacere, qualche volta segreto, trasgressivo.
Preferivamo farlo meno spesso, aspettando come una coppia di amanti, divisi dal quotidiano ma che, complici, si danno un appuntamento galante e vivono, eccitati, l’attesa di quell’attimo in “paradiso” per viverlo come “diavoletti”.
Quando ci incontrammo, ero un uomo fatto, e avevo provato di tutto, lei invece, era una ragazza ...