1. La Caduta. Atto Quinto. Della Battaglia di Brixiate.


    Data: 05/01/2024, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... Septimo annuì. Sì: Serena Prima era una donna peculiare, e se non ci fosse stato quel piccolo inghippo, il suo non concedersi a lui, forse sarebbe potuta essere molto di più. Invece Septimo aveva già deciso: sbaragliati i pretendenti e sua sorella, Serena sarebbe stata messa a morte. Come tanti altri. Al suo posto avrebbe messo qualcuno di leale, di sotttomesso. Eppure, forse era proprio quella fierezza a garantire a Serena Prima la sua utilità. -Imperator, sarebbe necessario che tu restassi.-, disse la comandante. Septimo non nascose la sua sorpresa. Ufficialmente aveva fatto la sua parte: Aristarda aveva portato il suo esercito attirata dalla notizia della visita di Septimo e ora l’Imperator avrebbe dovuto andarsene. -Per quale motivo dovrei restare?-, chiese. Serena sorrise. -Beh, per contemplare il nostro trionfo.-, rispose. Era rischioso, ma l’idea piaceva a Septimo. Sorrise. Osò persino accarezzare la guancia di Serena Prima. La giovane non fece resistenza. -E sia. Brixiate sarà un ottimo punto d’osservazione per godere della difatta di mia sorella.-.
    
    Nel mentre, in una villa a Roma, Antus, Asmio Calus e Runa incontrarono Vonabrius in occasione della festa per la nascita del di lei nipote. Il vecchio senatore dalle note tendenze omosessuali ascoltò, rispose. Insieme cominciarono a pianificare la congiura ai danni di Septimo Nero. E come tutte le congiure, era di una semplicità enorme. Furono fermati solo quando arrivò un messaggio, cartaceo e scritto in grafemi ...
    ... incomprensibili. Runa lo prese, lesse e annuì. La congiura continuava.
    
    Proximo Lario osservava Brixiate. La sera era calata su di loro. Pirma di ogni scontro, Proximo provava una sferzata di adrenalina, come in quel caso. Non riusciva semplicemente a dormire. Anzi, ripudiava il sonno, pur conscio che avrebbe dovuto almeno riposare qualche ora. Eppure non riusciva a dormire. Sentì l’ingresso della tenda praetoria aprirsi e permettere l’ingresso di una figura nerovestita. Una donna, intuì dalle forme celate dal tessuto, il cappuccio calato sul viso. -Chi sei?-, chiese lui, la mano protesa verso il pugnale alla cintura. Possibile che Serena Prima fosse venuta meno al proprio onore, prediligendo i metodi spietati e infami dell’Imperator che aveva deciso di servire malgrado tutto? La donna abbassò il cappuccio, svelando il viso stupendo e fiero di Aristarda Nera, Imperatrix in esilio. Proximo s’inchinò, vergognandosi del suo sospetto. -Invero, tali sotterfugi sono necessari, mio Legato.-, disse l’Imperatrix. -Mia signora…-, la domanda rimase muta nella gola dell’uomo quando la donna parlò. -Sono qui perché so che sei inquieto. Serena Prima non é avversaria comune. In un altra vita, in un altro tempo, avrebbe potuto essere una preziosissima alleata. Ma non sta a noi rimpiangere ciò che avrebbe potuto essere e non é stato. Ha fatto la sua scelta e tu la tua.-, l’Imperatrix si avvicinò a passi lenti, misurati, regali, -Non temere: i presagi sono favorevoli. Domani trionferai.-. -Mia ...
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