La Caduta. Atto Quinto. Della Battaglia di Brixiate.
Data: 05/01/2024,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... signora, é l’idea che il trionfo costi altre vite romane, altri dei nostri giovani e la vita di un generale come Serena Prima a turbarmi.-, ammise lui, -Invero, quale impero potrà nascere da tutto ciò?-, chiese. Aristarda sorrise, il viso bello come quello di una musa dell’ars antica, ulteriormente impreziosito da quell’espressione. -L’Impero sopravvivrà. Faremo sì che lo faccia.-, disse lei, -E ora rilassati.-. Lui espirò. Già avrebbe dovuto rilassarsi. La vicinanza di quella donna stupenda con cui già una volta aveva giaciuto rendeva tutto più facile. Sentì il cuore aumentare i battiti quando lei lo baciò. L’Imperatrix sorrise. Si allontanò di un passo, sgusciando fuori dalle vesti da penitente che indossava. Sotto non c’era niente, solo la carnagione tonica e ambrata di Aristarda Nera, fremente di desiderio, bramosa di condividere quel momento con lui. Proximo sorrise. Sentì il sangue affluire al ventre. Già una volta Aristarda lo aveva degnato di quella grazia, ma ora erano soli. Nessun’altro oltre a loro. Si sentì un privilegiato. Bramava ancora quel corpo, quell’intimità, pur sapendola un dolce tormento. Non si faceva illusioni: l’Imperatrix avrebbe potuto avere tutti gli uomini e tutte le donne, nulla da dire. Essere scelto era stato un privilegio, una grazia, ma sapeva, capiva che Aristarda Nera non sarebbe mai stata sua, mai del tutto. Era sempre e comunque la regnante. La mano di Aristarda lo cercò sotto le vesti, trovando un membro turgido e pronto. Sorrise ...
... ghermendolo e guidandolo sino alla branda dove si distese. -Prendimi.-, disse aprendo le gambe. Il fiore del piacere dell’Imperatrix sgorgava miele cristallino, evidentemente già pronto all’invasione. Proximo non si trattenne. Le affondò dentro. Aristarda lo avvinghiò a sé, come a non volerlo mai lasciare andare, stringendolo con braccia e gambe, graffiandolo, mormorando oscenità all’orecchio di Proximo Lario mentre questi le affondava dentro. Mai, mai l’Imperatrix si era data in modo simile a lui. Per quanto fosse appassionata tuttavia, Proximo non poté fare a meno che in quell’amplesso ci fosse di più del mero piacere fisico. Non era solo quello. Aristarda pareva timorosa, pareva dubitante. A dispetto delle sue parole forse, quella frenesia erotica era solo una copertura, o uno sfogo, per un timore dilaniante che minacciava di inghiottirla. Forse era per quello che ora stava dandosi così totalmente a lui. Aristarda lo fermò, si sfilò il di lui sesso da dentro e si mise carponi. Un invito esplicito, senza bisogno di parole. Il sogno impossibile di troppi uomini. Proximo le affondò dentro da dietro, le mani strette alle reni dell’Imperatrix che gemeva piano, assaporando ogni istante. Cambiarono posizione più volte, assaporandosi e assaporando il godimento, cercando di annullare l’apprensione per il giorno successivo. Quando infine Proximo godette dentro Aristarda, erano le due di notte.
All’alba, le due armate erano schierate. I riti erano già stati compiuti il giorno prima. Ogni ...