Asia, giochi viziosi seconda parte
Data: 02/01/2024,
Categorie:
Tabù
Trans
Gay / Bisex
Autore: asiatrav82, Fonte: xHamster
... tubetto che mi ero portato appresso, qualora avessi dovuto ancora fare uso della crema.
Queste creme hanno anche una capacità anestetizzante ma richiedono un po’ di tempo per agire. Allora raccattai da terra il kilt e lo indossai. Mi misi a fare un po’ di moine, simulando il ballo del can-can, alzandomi il kilt dietro e mostrandogli il culo, mi umettavo le labbra con la lingua, simulavo un pompino con un dito. Ma vedendolo sdraiato col cazzo duro a menarselo, la voglia mi era aumentata in modo pazzesco e risalii sul letto. Lo spompinai di gola più che di labbra, per verificare la sua reazione. Se ne stette fermo, come gli avevo raccomandato, con le mani sotto la testa e guardava come se il cazzo non fosse il suo. Allora pensai fossimo entrambi pronti e mi misi a cavallo sul suo basso ventre, acquattato alla turca, come se dovessi cacare e avvicinai la punta del cazzo al mio sfintere.
- Non muoverti, stai fermo, faccio tutto io.
Tutto contribuì a facilitare la penetrazione, la posizione, la lubrificazione con il suo effetto anestetizzante e sopra tutto il desiderio. Così abbassandomi e aprendomi me lo sentii scivolare dentro. Mi sfuggì solo un verso a mezzo tra un ahi e un ah quando, contravvenendo alle mie raccomandazioni, le sue braccia lasciarono la posizione in stand-by, mi presero per le spalle e mi spinsero in giù mentre il suo bacino si inarcava in su. Chi è esperto in queste cose sa che se si sopporta il dolore del primo affondo, dopo è tutto un godere. ...
... Mentre continuavo a spingere per non lasciarne fuori neanche un millimetro, gli presi le mani e gliele tenni giù schiacciate sul letto. Io potevo muovermi come volevo, lui invece era impedito dalla posizione allora mi strinse forte ai fianchi e facendo attenzione a non farlo uscire riuscì a mettersi a sedere sul letto e mi ribaltò, schiena a terra e gambe all’aria sopra la sua testa. Per quando tempo mi pompò in quella posizione non lo so dire, i miei ah, ah, ah di piacere e i sui rantoli, soffi, parole masticate, di cui la più comprensibile era “troia”, accompagnavano le stantuffate. Godevo come un maiale e sborrai prima di lui sulla sua pancia. Quando vide il mio sperma lattiginoso e denso riversarsi sui suoi peli neri emise un rantolo forte e continuato, pronunciò più volte a voce alta la parola troia e mi si accasciò addosso.
Approfittai di quell’abbandono e lo riempii di baci lì dove potevo poggiare le mie labbra e sussurrai, per dirlo a me stesso più che a lui, ti amo, ti amo, ti amo.
Nessuno dei due si mosse, cercammo solo posizioni più comode per entrambi e ci addormentammo.
Quella cosa liquida, di cui ero pieno, e che sentivo voleva uscire, mi fece svegliare e andai in bagno. Lui dormiva beatamente stando sdraiato di schiena a gambe larghe e mostrava il suo lumacone. Quando tornai cercai un po’ di posto vicino a lui, ne occupava ora più di prima che mi alzassi.
La troppa felicità non mi consentì di riprendere sonno, mi girai e rigirai, così per riprendere un ...