Asia, giochi viziosi seconda parte
Data: 02/01/2024,
Categorie:
Tabù
Trans
Gay / Bisex
Autore: asiatrav82, Fonte: xHamster
... abbassò. Io gli stavo di schiena, le mie chiappe pelose erano a pochi centimetri dal suo naso.
- Hai il culo di una scimmia e mi arrapa da morire.
Così dicendo mi si avvicinò e strofinò il naso nel mio solco tra le natiche, sentivo il suo fiutare, il tirar su con il naso, lo avevo fatto io con il padre ora lui lo faceva a me. Ma io avevo intromesso subito la lingua, prediligendo il gusto all’olfatto, lui invece insistette con l’annusare. Mi chiese di mettermi a novanta gradi e di separarmi le chiappe con le mani per scoprirmi di più l’orifizio. Ubbidirgli mi dava un gran piacere, qualsiasi cosa mi chiedesse, anche lasciargli fare di me quello che voleva mi inebriava di piacere, anche il dolore fisico fattomi da lui mi dava piacere, piacere nel dolore. Per annusarmi più in profondità mi ficcò un dito nel culo e poi lo fiutò allungo e quando il mio odore era ormai svaporato, con una risatina sull’ironico e il sarcastico, insomma strana, mi mise il dito in bocca.
- Assaggia e lecca, insalivalo bene che te lo rificco.
Infatti ritornò a penetrarmi con il dito che essendo umido e avendo già percorso quella strada entrò facile. Continuò per un po’ a giocare con il mio buco del culo, il primo dito si accompagnò agli altri e diventarono quattro stretti insieme.
Oramai niente lo poteva fermare, mi buttò sul letto a pancia sotto, mi tolse la maglietta e si sedette sulle mie chiappe, ero completamente nudo. Anche lui si spogliò e mi si distese sopra. Il contatto era ...
... lungo tutto il mio corpo che sembrava volesse aprirsi per farlo entrare dentro e nello stesso tempo io stesso desideravo sparire dentro di lui, la compenetrazione di due corpi chiunque fosse a contenere l’altro.
Mi stavo perdendo dietro a queste mie sensazioni, quanto sentii una pressione immane, Thomas si sforzava di entrare col suo grosso calibro e, lottando contro la difficoltà, imprecava.
- Thomas
- Zitto troia, allarga il culo.
- Non l’ho mai fatto, sono stretto. Il tuo non è un dito.
Se anche forzando dovesse entrare, mi squarti e tu ti puoi lacerare la pelle.
- Se lo dici per farmi smettere non ci riesci, non mi fermi. Ti voglio
- E io voglio te, con tutto me stesso, ma devo essere io a prendere le iniziative.
- Cosa vuoi dire.
- È semplice. Tu ci metti il cazzo, al resto penso io e promettimi che lasci fare a me.
Così dicendo mi ero sottratto alla sua stretta e stavo scendendo dal letto.
- Dove vai.
- In bagno, torno subito e non farlo ammosciare altrimenti…
- Altrimenti cosa.
- Sarai tu a doverti girare.
Si mise a sbraitare promettendomi di rompermi di sopra e di sotto. Non gli risposi e entrai nel bagno dove, nell’armadietto che non era ancora stato svuotato e smontato, c’era il tubetto di crema lubrificante che avevo usato con suo padre. Me ne spremetti un bel po’ direttamente dal tubetto nel culo e rientrai nella stanza, tenendo in mano un asciugamani che, oltre all’uso che ne avremmo potuto fare, servì a non far vedere il ...