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Questo sono io - 3. nemmeno un briciolo di pietà
Data: 29/12/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: FinnTanner, Fonte: Annunci69
... nemmeno accorto di aver cominciato a piangere quando Marco si allontanò appena per asciugare le lacrime sul mio viso. “Se mi farai preoccupare così tanto un'altra volta giuro che…” Si bloccò a metà della frase. Che cosa? Che mi avrebbe pestato? Non so perché all’improvviso mi venne da ridere mentre stavo ancora piangendo, tutta quella tensione probabilmente mi aveva bruciato il cervello. Dopo un po’ però anche Marco iniziò a sorridere, e poi a ridere insieme a me sempre più forte. Forse eravamo impazziti tutti e due. “Dobbiamo bere qualcosa.” Disse dopo un po' che ci eravamo calmati. Aveva ancora addosso i vecchi vestiti sporchi che indossava al parco e quando rispuntò fuori dalla cucina con due bottigliette di birra ghiacciate in mano, chissà per quale motivo, mi eccitai. “Che cosa ci facevate in quel parco conciati così?” Gli chiesi, cercando di non farmi notare mentre mi aggiustavo il cazzo nei pantaloni. Marco guardò i suoi vestiti come se si fosse appena ricordato di qualcosa. Esitò un attimo prima di rispondere. “Eravamo di pattuglia. Se andiamo in giro con la divisa segnalano la nostra presenza a un chilometro di distanza.” Dal suo tono serio potevo capire quanto fosse ancora in apprensione. “Non scherzano da quelle parti.” Aggiunse sedendosi accanto a me. Le nostre ginocchia si toccavano. Avevo recepito il messaggio. Non ne sarei uscito sulle mie gambe se per puro caso non si fosse trovato lì anche lui. Quanto ero stato stupido? Mi ...
... vergognavo, a quel punto mi ero già reso conto di essere un ragazzino immaturo e viziato. E mi vergognavo soprattutto perché adesso se ne era sicuramente reso conto anche lui. “Mi dispiace…” sospirai prendendo un lungo sorso di birra dalla mia bottiglia. Ma adesso perché mi stava fissando? La birra mi si bloccò in gola mentre seguivo il suo sguardo verso il basso. Nonostante tutto, la mia erezione prepotente non aveva nemmeno accennato a calmarsi e i pantaloni della tuta non potevano fare niente per nasconderla. “Fai bene a essere dispiaciuto.” Disse con uno sguardo strano. “Ma ti meriti comunque una lezione.” Mi stava prendendo in giro? Marco, però, si alzò nuovamente dal divano e mentre andava verso la zona notte si tolse la felpa. Non indossava nulla sotto e io mi ritrovai a fissare i muscoli della sua schiena a bocca aperta. Oh, cazzo! Pensai scattando in piedi. Non stava scherzando. Mi bloccò contro il muro appena entrati nella sua stanza. “Prima devi dirmi se vuoi farlo davvero.” Un brivido mi risalì lungo la spina dorsale e rimasi in silenzio. Indossava solo i pantaloni e il suo petto definito che si alzava e abbassava al ritmo del respiro era ipnotico. “Voglio sentirtelo dire.” Mi intimò. Distolsi a fatica lo sguardo dal suo corpo, mi mancava la voce. “Voglio farlo.” Bisbigliai imbarazzato. Mi strinse il viso tra le mani, costringendomi a guardarlo negli occhi. “Che cos’è che vuoi?” Rincarò la dose. Bastardo! Voleva che lo pregassi? Se lo ...