1. I papà di famiglia del paesello


    Data: 28/12/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: versatile_vr, Fonte: Annunci69

    ... convinto di stare per morire, per la mancanza d'aria, con il naso affondato nei peli pubici di mio padre e il suo cazzo piantato nell'esofago. Poi però ho sentito un getto caldo scendermi giù dentro lo stomaco. Seguirono altri getti, ancora più potenti. Poi mio padre mollò la presa. Il suo cazzo uscì dalla mia gola e della mia bocca come se fosse un enorme bastone con cui ero stato impalato. Incominciai a tossire e a tremare, mentre altri fiotti di sperma partivano dalla sua cappella e mi colpivano le guance, il mento, la fronte, gli occhi.
    
    Inginocchiato, tremante e con la faccia imbrattata, con l'occhio destro, quello che non era stato colpito da schizzi di sperma, vidi che mio padre cedeva il posto a Saro.. Un altro bestione era pronto a sfondarmi la gola…
    
    Non ebbi neppure il tempo di riprendere una respirazione normale e di far riposare un poco le tonsille, che quell'energumeno mi afferrò per le orecchie e mi impalò la sul suo bestione, come se la mia testa fosse un oggetto ad incastro, una custodia per il suo cazzo dalle dimensioni sovrumane. Mentre mi tirava a sé per le orecchie, sentivo che indietreggiava, trascinandomi in avanti, verso il centro della stanza.
    
    Ero troppo preso a lottare per non restare soffocato, per poter realizzare cosa stesse accadendo attorno a me. Mentre cercavo disperatamente di non vomitare e di conquistare un minimo d'aria, sentii qualcosa premermi all'altezza del buco del culo. Ero terrorizzato. Fino ad entrare in quel bagno, ero un ...
    ... 17enne represso e vergine. In pochi minuti, dopo essere stato sfondato in gola, stato per perdere anche la verginità del mio culo. E date le dimensioni dei miei assalitori, le mie paure erano più che giustificate. Come potevano pensare di penetrarmi con quegli arnesi ? Per un quarto di secondo, mentre il pitone di Saro si faceva strada con inusitata violenza verso il mio esofago, pensai di tentare la fuga e di chiedere aiuto. Ma a chi ? Chi avrebbe mai creduto che mio padre, un maresciallo in pensione, un idraulico e un elettricista, quattro rispettabili padri di famiglia, stavano violentando un ragazzo, figlio di uno di loro ? E poi chiedere aiuto a chi ? Il primo che avrebbe dovuto difendermi era proprio mio padre, proprio lui, che aveva appena depositato una quantità ragguardevole di sperma nel mio stomaco e ora stava lì a guardarmi usato ed umiliato dai suoi compari.
    
    Non avevo scampo. Dovevo lasciarmi andare e vivere tutto quello che sarebbe accaduto. Con questo pensiero, mentre il glande di Sarò era oramai sepolto ben oltre le mie tonsille e mentre respiravo (quanto potevo) nella foresta dei suoi peli pubici, lasciai il mio culo rilassarsi, evitando di contrarlo e di sottrarmi invano all'inevitabile.
    
    "Che culo! Questo me lo voglio sfondare bene". Era la voce del signor Arturo, l'avevo riconosciuto. "Sta minchia! Mio figlio me lo inculo per primo io. Mettiti in fila, cornuto". Ota lo so, sembrerà assurdo e grottesco, ma nel marasma di ciò che stava accadendo, mentre ...
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