1. Dangerboy - capitolo 2 di 2


    Data: 28/12/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69

    ... rimasto erano i miei boxer che presto si allontanarono dal mio corpo.
    
    Ero sdraiato nudo con le mani che tentavano di coprire il mio cazzo duro mentre lui, ancora completamente vestito, indietreggiava e mi guardava.
    
    “Sei bello, Carlo. Sei tutto quello che speravo!”
    
    “Questo è un po’ imbarazzante, Willy.”
    
    “Nudo come un verme, lo so.”
    
    Si sedette sul letto vicino a me e spostò la mia mano dall’inguine.
    
    Fece correre leggermente il dorso della mano sopra il mio uccello. Io mi lamentai. Lui lo prese in mano e cominciò a lentamente a masturbarlo. Io lasciai cadere indietro la testa e chiusi gli occhi. Nessuno di noi parlò, tuttavia io emettevo spesso come dei grugniti e il mio respiro stava diventando pesante. La tensione salì, la velocità della sua mano aumentò. Cominciai a sentire il ‘ciac’ che la mia pre eiaculazione faceva contro la mano, e poi, sollevando il torace, lanciai un urlo e venni.
    
    Lo sperma fu sparato fuori del mio pene sopra il mio torace e la mia pancia. Willy continuò a muovere la mano. Io mi lamentavo ad ogni colpo. Alla fine dovetti afferrare la sua mano per fermarlo.
    
    Il tutto era durato meno di due minuti.
    
    “È stato bello?” Chiese.
    
    “Sì” Sospirai. “Non sono mai venuto così prima di oggi.”
    
    “Mi è sembrato bello, sembrava quasi che tu fossi raggiante.”
    
    “Mi sento come se stessi galleggiando.”
    
    Willy guardò la sua mano, un po’ della mia sborra la imbrattava. Con titubanza si ficcò un dito in bocca e lo leccò.
    
    “Che sapore ha?” ...
    ... Chiesi.
    
    “Veramente non ne ha. È piuttosto spesso ma non ha molto sapore. Beh, un po’, non so, un po’ salato? Direi che mi piace.”
    
    Si piegò e ne leccò dal mio torace. Poi salì sul letto e si sdraiò accanto a me.
    
    “Sì” Disse: “Mi piace.”
    
    Con la mia mano ne spalmai il resto sulla mia pelle, presi Willy tra le mie braccia e lo tenni stretto. Mi avvicinai al suo orecchio e bisbigliai: “Ti amo.”
    
    Restammo così per circa mezz’ora, sempre abbracciati, io nudo e lui completamente vestito. Mi sentivo così vicino a lui, parte di lui. Potevo sentire il suo cuore, sentire il suo pulsare. Sarei stato contento di stare là per sempre.
    
    Ma la mia vescica mi tradì. Il bisogno di fare pipì divenne critico ed io mi districai di malavoglia. Quando ritornai Willy era ancora sdraiato sul letto. Mi guardò avvicinarmi sorridendo, mi fermai, lo guardai e dissi: “E tu?”
    
    “E io?”
    
    “Come faccio a ricambiare?”
    
    “Questa sera no. La prossimo volta.”
    
    “OK.” E mi piegai a prendere i miei boxer.
    
    “No!” Disse lui. “Non ancora. Sei così figo nudo. Mi piace guardarti.”
    
    “Va bene” Dissi e sorrisi malgrado fossi arrossito: “Ok.” Strisciai di nuovo sul letto e Willy si accoccolò contro di me.
    
    Era domenica mattina e mi svegliai nella mia stanza. Il sole era sorto ed il gatto era raggomitolato in una macchia di sole in mezzo al pavimento.
    
    “Ehi, Copernico.” Gli dissi: “È stata una sera fortunata? Cazzo, la mia sì.”
    
    Lui mi ignorò come faceva sempre. Mi alzai, andai in bagno, feci la pipì, ...
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