Dangerboy - capitolo 2 di 2
Data: 28/12/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... lo sguardo.
“Hai trovato un ragazzo?”
La mamma mi guardò con sguardo neutrale.
“Beh... sì. Ecco perché l’ho rivelato.”
“Cosa intendi?” Chiese New.
“Quello che ho detto, te l’avrei detto se tu ci avresti scoperto entrando mentre ci stavamo baciando o qualche cosa del genere.”
“Wow!”
“Uh, Carlo?”
“Sì mamma?”
“Non posso dirti di non fare, um, qualche cosa, ma se lo fai, fallo in sicurezza, ok?”
“Ci siamo solo baciati, mamma.”
“Ma se lo fai...”
“Non faremo niente di stupido.”
Venne dietro di me e mi baciò sulla testa: “Tu non sei stupido, lo so, ma anche persone intelligenti possono essere prese dalla passione del momento. Se vuoi posso comprarti dei preservativi.”
Questo stava diventando un po’ imbarazzare.
“Non penso che saranno necessari per un po’.”
Mangiammo silenziosamente per un paio di minuti, poi New disse “Allora chi è?”
“Chi?”
“Il tuo ragazzo.”
“Oh. Willy.”
“Oh” Disse la mamma: “Mi sembra un ragazzo molto bello.”
“Un ragazzo molto bello?”
“Beh.” Disse sulla difensiva: “È quello che la maggior parte delle madri dice quando incontra i ragazzi o ragazze dei loro ‘bambini’, non è vero?”
“Sì, credo di sì. Non l'imbarazzerai, vero?”
“Carlo, io sono tua madre.”
“È questo che mi fa paura.”
Poco più tardi ero sotto la doccia. Mentre mi stavo lavando i miei capelli, sentii la porta aprirsi.
“Carlo?” Chiamò New.
“Sono occupato, New.”
“Lo so, ma voglio farti una domanda.”
“Fallo in ...
... fretta.”
“Se tu sei gay, vuol dire che diventerò gay anch’io?”
“No, tu sarai quello che sarai.”
“Bene. Io non voglio essere gay.”
Gettai una manciata di acqua contro la tenda.
“Finiscila!” Disse lui.
“Fuori di qui. Sto cercando di lavarmi i capelli.”
Brontolando uscì e chiuse la porta.
Quando uscii dalla doccia vidi la mia immagine riflessa nello specchio annebbiato. Asciugai la condensa ed esaminai la mia faccia. Mi ero raso il giorno prima e quindi non c'era bisogno di farlo. Indietreggiai ed esaminai il corpo. Ero alto un metro e settantacinque, snello, stomaco piatto, torace un po’ definito e braccia e gambe lisce. La faccia era bella, se lo posso dire da me stesso, i miei capelli normalmente biondo scuro ora erano ulteriormente scuriti dall’acqua, appiccicati al mio cranio e cadevano appena sotto le spalle. Non avevo peli sotto le ascelle e pochi, quasi invisibili, sui polpacci. In generale mi piaceva il mio aspetto.
Mi tirai indietro i capelli in una coda e li fermai con un elastico.
Andai nella mia stanza con indosso solo un asciugamano e crollai sul letto.
Afferrai il telecomando e presto la stanza fu piena di musica, la Sheherazade di Ravel (Sì, ho detto Ravel, so che la Sheherazade famosa è di Rimsky-Korsakov, ma anche Ravel ne ha fatta una e la sua è molto più bella).
Presi il telefono e composi il numero di Willy.
“Pronto.” Rispose lui, sembrava un po’ assonnato.
“Buon giorno signore, vorrebbe rispondere ad alcune domande sulla ...