Il cielo di fine novembre
Data: 08/12/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... suo torace che si alzava ed abbassava. Osservai le sue ascelle; i peli erano bagnati di sudore che gocciolava sui suoi fianchi. I capelli biondi gli cadevano sulla fronte.
Il mix di odori nel piccolo spazio, il profumo muschiato del suo inguine e del suo sedere, il contatto con il grosso, vellutato cazzo alabastrino che scivolava sulla mia lingua e giù nella mia gola mi stavano inebriando.
Con gli occhi pieni di lacrime lo guardavo intimorito.
Lui si afferrò al sedile del vecchio trattore con ambedue le mani per non cadere. Capii che si stava avvicinando all’orgasmo. Aveva un'espressione concentrata mentre fissava il soffitto.
Ansioso di fargli un favore, mossi la testa su e giù sul suo uccello. Non sapevo cosa sarebbe successo alla fine, ma volevo che lui capisse che stavo facendo del mio meglio per dargli piacere. Di tanto in tanto ingoiavo il suo pene il più profondamente possibile nella mia gola senza soffocare.
Altre volte portavo la mano davanti alla bocca a coprire di saliva il suo uccello. Stavo godendo del potere che avevo su di lui, il potere di farlo lamentare e vibrare di piacere.
Anche se era più vecchio di me, io lo portavo dove volevo.
Il suo corpo tremò sotto l'assalto furioso del suo orgasmo che si avvicinava.
Si fermò per un secondo. Tutto era silenzio. Poi venne con un grugnito.
Il grugnito si mutò in un lungo lamento ...
... mentre mi riempiva la bocca.
Sentii il suo sperma sulla mia lingua, salato e dolce allo stesso tempo, per poi versarsi nella mia gola.
Lo ingoiai boccone dopo boccone continuando a cavalcare il suo cazzo come un cavaliere su di un puledro selvaggio, rimbalzandoci sopra.
Contemporaneamente mi masturbavo e poi toccò a me.
Col sapore del suo sperma ancora fresco sulle labbra venni. Sparai fiotto dopo fiotto del mio sperma sul vecchio trattore.
Mi accorsi che ambedue eravamo bagnati fradici ed assurdamente ridemmo.
Lui aveva un’espressione meravigliosa di autocompiacimento.
Ci vestimmo ed uscimmo dal piccolo capannone. Fuori c’era una pompa dove ci lavammo mentre io guardavo incantato i suoi bei muscoli.
Andammo avanti così tutta l'estate. Alla fine, poco prima che la scuola cominciasse, c'incontrammo per quella che doveva essere l'ultima volta. Era sera ed eravamo sotto il vecchio albero. Lui mi disse che doveva ritornare all'università e per un po’ non avremmo potuto vederci. Mi abbracciò stretto e mi baciò. Un bacio lungo ed appassionato, e lui usò la lingua, come fanno gli innamorati nei film, poi con mia sorpresa mi salutò ed andò via senza chiedermi di succhiarlo.
Lo vidi salire in macchina e partire.
Quella notte intagliai le nostre iniziali sull'albero, volevo ricordare quell’evento per sempre… come se avessi mai potuto dimenticarlo...