1. Il cielo di fine novembre


    Data: 08/12/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69

    Il cielo di fine di novembre era scuro ed imbronciato, pronto a riversare la sua pioggia su di me. Il vecchio cimitero era silenzioso e freddo.
    
    Ero là da solo e infagottato nel mio cappotto, sperando di tenere lontano il raffreddore.
    
    Poi abbassai lo sguardo alla tomba di fronte a me, mentre le foglie morte venivano soffiate sui miei piedi. La ghirlanda che avevo messo da poco sembrava curiosamente fuori luogo fra la quantità di fiori morti. Sotto l’enorme testa di pietra fra angeli, c’era il nome: Pietri e sotto la scritta: “Matteo, Marito e Padre Adorato .”
    
    Alla mia sinistra io sentii improvvisamente il gracchiare di un corvo. Guardai e lo vidi alto sul vecchio albero dove, da bambino, giocavo ma, cosa più importante, dove ricevetti il mio primo bacio da un uomo.
    
    Camminai verso l'albero mentre il corvo, scuro contro il cielo imbronciato, mi guardava con curiosità.
    
    Lo trovai. Fra le tante altre c’erano le iniziali M.P. + N.M.
    
    Era piacevole sapere che non dicevano niente agli altri se non a me. Tracciai le incisioni col dito inguantato, ricordando quello che voleva dire.
    
    Anche nell’aria fredda, fui preso da una calda sensazione. Ricordavo come se fosse statoil giorno precedente. Io ero giovane ed innamorato. Avevo un amore senza speranza per il giovane custode del cimitero, “Matteo, Marito e Padre Adorato.” Solo che allora non lo era.
    
    Era l’estate del '69, una lunga estate senza fine in cui cresceva la curiosità in me, sull'orlo della virilità. È ...
    ... conosciuta come l'estate dell’amore, quando gli hippy inscenavano sit-in e love-in. Come sarebbe stato vero per me.
    
    La mia famiglia viveva alla periferia della città, vicino al cimitero. I miei amici ed io normalmente lo attraversavamo per andare nel bosco. Poi un giorno, lo vidi per la prima volta. Era un gigante biondo a torso nudo, con la pelle abbronzata da una vacanza primaverile su una spiaggia della Riviera. I suoi capelli un po’ lunghi erano schiariti a strisce dal sole, fra il giallo scuro ed il platino. I suoi occhi erano di un blu brillante come acque marine. Non avevo mai visto un uomo più bello.
    
    Si solito era a torso nudo, portava sneakers e per la maggior parte del tempo dei jeans corti con le tasche che gli penzolavano lungo le lunghe gambe pelose mentre guidava il trattore. Mi piaceva quando lo vedevo così perché mi sembrava nudo e mi chiedevo quanto era peloso il suo inguine. Qualche volta mi salutava con la mano, penso fosse abituato a vedermi là.
    
    Un caldo pomeriggio pensai di portarmi un’altra gazzosa pensando che era possibile che la volesse. Trovai abbastanza coraggio per offrirgliela e lui l’accettò.Era seduto sul suo trattore, la testa inclinata indietro con le gambe pelose spalancate, come se mi si offrisse.
    
    Qualche volta era volgare ed usava parole come merda, cazzo e piscia. Ora capisco che lo faceva solo per impressionarmi.
    
    In un angolo del cimitero c’era un vecchio capannone degli attrezzi con una capanna su di un lato. Era puzzolente, ...
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