1. Il cielo di fine novembre


    Data: 08/12/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69

    ... inginocchiai per evitare di sporcare i pantaloncini nuovi.
    
    Poi lui entrò nel mio campo visivo. Attraversò la stanza togliendosi la camicia e si sedette su un altro trattore. Lo guardai affascinato passarsi lentamente la mano sul corpo. Le sue dita colpirono piano i capezzoli. Una mano scivolò in giù sulla pancia piatta, carezzando la linea di sottili peli.
    
    Quindi aprì il primo bottone dei pantaloncini.
    
    Io ansai.
    
    Abbassò lentamente la cerniera. Perline di sudore apparvero sotto il suo naso e si morsicò il labbro inferiore.
    
    Quando la chiusura lampo fu completamente abbassata, si alzò e mi girò la schiena.
    
    Io guardai in attesa mentre abbassava i pantaloncini ed esponeva il suo bel culo bianco. Era coperto di bei peli ricci.
    
    Barcollai, poi improvvisamente si girò di lato ed il suo cazzo entrò nella mia visuale. Ansai, era quello che volevo vedere da quando avevo messo gli occhi la prima volta su quel fusto biondo, ed ora era lì in tutta la sua magnificenza.
    
    Era bianco come il suo culo non abbronzato, col prepuzio che copriva solamente a metà la testa.
    
    Lentamente ed amorosamente fece scivolare la mano su e giù per la sua lunghezza.
    
    Ero abbastanza vicino per vedere le vene blu scuro che correvano sulla sua superficie. Alla base c’era un'abbondanza di peli rosso pallido. Le palle pendevano nella loro borsa protettiva e pelosa come due uova in una borsa di seta. Col pollice spinse in giù l’uccello.
    
    Quando lo lasciò andare, saltò su e schiaffeggiò ...
    ... rumorosamente contro la pancia tesa. Lo fece due volte. Poi lo tenne e si curvò.
    
    Lo guardai incredulo mentre sporgeva la lingua fuori e leccava piano la cappella. Quindi fece una cosa inaspettata: girò la testa, guardò diritto verso di me e sorrise.
    
    Indicò con un dito e bisbigliò: “Vieni qui!”
    
    Gelai, sapeva che lo stavo guardando. Mi sentii avvampare per l’imbarazzo, mi sedetti senza sapere cosa fare. Lentamente mi avvicinai al muro e guardai di nuovo.
    
    “Per favore!” Lui aggiunse.
    
    Lentamente mi alzai ed in trance mi avviai verso il capanno. Il mio cuore batteva per l’eccitazione e l'attesa.
    
    Aprii lentamente la porta. Fui affascinato dal modo in cui era seduto sul trattore senza uno straccio di vestito a parte le scarpe.
    
    Le sue lunghe gambe erano aperte come per invitarmi oscenamente ad avvicinarmi.
    
    Io mi mossi verso di lui.
    
    C’era un caldo soffocante. L'odore di grasso, benzina ed erba secca mi riempì le narici.
    
    Più mi avvicinavo a lui e più potevo sentire il calore del suo corpo. Poi il suo profumo mi colpì. Aveva un profumo di burrocacao, sudore e sale tutto mescolato insieme; l'odore di un giovane che lavorava al sole caldo. Non era un insieme sgradevole.
    
    I suoi occhi blu mi perforavano mentre lui si menava il cazzo.
    
    “Togliti la camicia!”
    
    Disse in un bisbiglio rauco.
    
    Obbedii, lui allungò una mano verso di me. Mi resi conto che quella era la prima volta che ci toccavamo. L'elettricità del momento volò sul mio braccio ed attraverso il mio ...
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