1. Il segreto del miliardario - prefazione


    Data: 25/11/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: sposato40, Fonte: Annunci69

    ... straordinaria e stupefacente, e la mia testa si riempì di mille pensieri, facendomi fare ogni passo come fossi al rallentatore.
    
    Ero stato invitato in quella villa in un giorno e in un orario ben preciso, con un elegante biglietto scritto a mano, con una calligrafia impeccabile, su carta di cotone fatta a mano, spessa, ruvida, di un giallo antico particolare, chiusa in una busta col sigillo in ceralacca, che tratteneva un sottile nastro rosso, lasciata nella mia cassetta delle lettere una settimana prima, e quel modo di cercare la mia presenza, mi incuriosì talmente tanto che accettai senza remore.
    
    Mi ero vestito bene, per quell’appuntamento inconsueto e misterioso, indossando uno dei miei completi migliori, che fasciava il mio fisico in modo spettacolare, sia i pantaloni, che la camicia, che la giacca, con l’aggiunta di una larga cravatta annodata in stile inglese, che col suo nodo sotto al collo mi stava lasciando senza fiato.
    
    Tenni duro, sistemai il ciuffo, e dopo esser arrivato al ballatoio del piano di sopra, un’ondata di marmo bianco, luce, grandi vetrate e oro ovunque, sulle cornici dei quadri, degli specchi, e intorno alle porte, che però erano alquanto scarne, lineari, ma quella forma ad arco sulla parte superiore, e la maniglia finemente incisa, creavano un’armonia perfetta.
    
    “Buongiorno, Loris, che piacere averla qui” sentii dire, all’improvviso da dietro, e quando mi voltai mi sentii quasi svenire, col cuore che mi saltò fuori dalla bocca e il fiato ...
    ... che sparì in un istante.
    
    Un uomo alto, sui cinquant’anni, forse, con una sensualità e una virilità così dirompenti da creare quasi un’aurea intorno a lui, camminava verso di me, con un sorriso sul viso che mi spiazzò, paralizzandomi come una di quelle statue alte mezzo metro che mi circondavano, racchiuse nelle loro nicchie sulla parete.
    
    “Sale!” risposi, allungando la mano, verso quell’uomo così surreale, sofisticato, maschio, elegante, e non so cos’altro.
    
    La stretta della sua mano calda, grande e curata, mi regalò un attimo di rilassatezza, sciogliendo appena la tensione che percorreva ogni fibra del mio corpo, e poco alla volta, i miei battiti iniziarono a tornare normali, mentre gli occhi si azzuffavano per carpire ogni particolare dell’uomo che avevo davanti.
    
    “Mi fa piacere che abbia accettato il mio invito, nonostante tutto. Io sono Giorgio Venier, molto piacere, davvero!” disse, continuando a stringermi la mano, e io rimasi immobile col sorriso di un ebete stampato sul viso, ammirando quella mascolinità così sfacciata, che mi faceva quasi tremare le gambe.
    
    Non me l’aspettavo, eppure, quell’uomo dalla ricchezza sfrontata, era vestito con un paio di jeans e una maglietta grigio scurissimo, con le maniche corte, ma l’aderenza di quegli abiti, era così forte da non lasciare niente all’immaginazione, mostrando con orgoglio quel petto prosperoso e gonfio, quelle spalle larghe, i bicipiti possenti, e le cosce di marmo, come quelle del discobolo incassato al suo ...
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