Chris - Racconti Erotici

Chris

... a te rispettare i suoi tempi, quindi continuai a spingere per penetrarla senza farle domande ma sbaciucchiandola, accarezzandola e dicendole quanto la trovavo bella.

Non passò molto tempo prima che fossi dentro di lei completamente, a quel punto iniziai a muovermi dolcemente ringraziando fra me e me il fatto che prima mi avesse svuotato le palle con quel pompino, altrimenti non so quanto avrei potuto resistere senza esplodere dentro quel culo meraviglioso.

Era stretto, tonico ed avvolgente come deve essere un culo che si rispetti, ad ogni colpo guardavo l'espressione del suo viso appoggiato di lato sul cuscino e lei ricambiava i miei sguardi con espressione compiaciuta, continuai a sbattermela così per un po' poi aumentai il ritmo finché sentii che stavo per venire, mi fermai e lei mi chiese: "che c'è"?

"Sto per venire, è meglio se esco" le risposi.

"Non resto mica incinta" rispose lei.

Le afferrai i capelli senza tirare troppo, tanto per fare il gesto senza però farle male, poi presi a muovermi con foga dentro di lei.

"Era ora che ti decidessi a sbattermi forte"! mi disse, "te l'ho detto che non devi avere paura di rompermi"!

Mentre diceva così non riuscii più a trattenermi e venni riversando dentro di lei il mio sperma caldo.

Subito dopo rotolammo su un fianco senza che io lo togliessi da dentro di lei, cinsi il suo bacino con un braccio fino ad afferrarle il cazzo e cominciai a menarglielo.

"Che fai"? mi chiese.

"Ricambio" le risposi.

"Ma non serve, è stato bello anche così".

"Zitta, non discutere" le dissi, e continuai a masturbarla fino a che non raggiunse l'orgasmo.

Ci addormentammo così, abbracciati a cucchiaio e quando il mattino successivo arrivammo al lavoro assieme, inventammo la scusa che le era scaduto l'abbonamento dell'autobus.