Esame di maturità - 9° episodio - Racconti Erotici

Esame di maturità - 9° episodio

... cadendole vicino l’ha protetta… qualche graffio al viso, lividi sul fianco e gamba … la tengono in osservazione, ma gli esami stanno andando bene… solo credimi quando ho ricevuto la telefonata io… io…”

“oh Fabio! Sto tremando al posto tuo… come stai?”

“molto, molto scosso… rientrato a casa sono crollato due ore … adesso torno in ospedale… mi ero completamente dimenticato di Lambordi… puoi provare a parlargli tu? Io non ho testa…”

“ma certo, ma certo caro! Oh Fabio stai tranquillo, sono appena uscita dal suo studio… sai com’è il professore si era già indisposto ed io non sapevo cosa dirgli ma ora rientro… tu tienimi aggiornata per favore ok?”

“ok… stai tranquilla cara Silvia e grazie, grazie davvero di tutto. Appena sarò più tranquillo chiamerò io il prof per confermargli la mia ferrea determinazione a partecipare!”

“ciao Fabio, aspetto tue notizie!”

Quando riattacco mi sento decisamente una merda: solo un essere ignobile poteva inventare una palla simile… Non è da me comportarmi in tal modo.

Una serie di domande affiorano alla soglia della coscienza … cosa sta succedendo? Cosa provo in riferimento agli eventi degli ultimi giorni e, soprattutto, che cosa davvero voglio?

Le risposte sono in apparenza semplici: aver incontrato Eugène e i suoi amici ha fatto emergere pulsioni da tempo immemore presenti dentro di me… desideri che non sono non avevo mai vissuto, ma che nemmeno avevo il coraggio di immaginare.

Quando Eugène mi chiama “verginone” mi ...

... incazzo perché so che colpisce nel segno: ho 21 anni e, fatta eccezione per qualche platonico flirt, non ho mai avuto una storia… ho paura: paura di essere brutto, impacciato, di essere respinto e rifiutato… così mi sono costruito un’identità ad hoc che, con l’amore dello studio e della cultura, sublima tutto ciò che è materiale…

Ma non funziona più… Eugène e i suoi amici hanno spazzato via la muraglia… ho scoperto di avere curiosità e desideri potentissimi che sento bruciarmi dentro… non posso negarlo: sono attratto in modo incontrollabile da tutti e tre, dalla situazione che si è creata, ma è soprattutto per Eugène che provo qualcosa che nemmeno oso pronunciare…

Nonostante mi stia usando, mi umili continuamente e si prenda gioco di me sento che in lui e fra noi c’è qualcosa… un’elettricità nell’aria, un che di ineffabile e non definibile…

Se fossi saggio (ma a 21 anni nessuno lo è) potrei fermarmi, rinunciare alle ripetizioni e tornare alla mia vita di prima…

Che paroloni!!! Il tanto decantato prima risale in realtà a soli quattro giorni fa…

In ogni non posso e non voglio fermarmi… perché – bhè è semplice – perché mi sento VI-VO.

“bando alle ciance… già che ci sono voglio scrivere anche la relazione per Roberto, quella sulle Olimpiadi… in realtà, anche se con un taglio diverso, parte del lavoro di approfondimento storico è già fatto: tra Monaco 1936 e la visita a Roma del 1938 passano solo due anni; i grandi e, purtroppo tragici, temi sono i medesimi.

Sto ...