1. Elena la Troia


    Data: 27/09/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Lesbo Tradimenti Autore: ClaudXXX, Fonte: RaccontiMilu

    ... certo che non me la regalano, poi io prendo solo la migliore, non la robaccia da tossici; per i soldi? Uso quelli che mi da quel cornuto di Salvatore da Zurigo e per qualche grammetto in più mi basta fare qualche pompino”, a questo punto strizzò maliziosamente l’occhio. La ripresa era terminata. Elena era umiliata, Salvatore suo marito nominato in questa storia, nella vera veste di cornuto, che veramente le passava i soldi che poi lei andava sperperando a sua insaputa. Si sentiva nuda, scoperta, smascherata. I due invece erano soddisfatti e misero giù altre due strisce di coca e le dissero che se voleva poteva servirsi, dato che si era comporta bene. Come un automa, Elena, prese la banconota e in un attimo fece sparire le due righe, aspirandole con voracità e sentendosi subito meglio: come se nulla era veramente accaduto. “Adesso ti diamo 5 minuti per riprenderti, li c’è una bustina di coca per te se la vuoi, poi si riprende”. A queste parola Elena ricadde nello sconforto. Cos’altro volevano da lei? Quali umiliazioni doveva ancora subire. Non sapeva che era solo all’inizio della notte più lunga della sua vita! Si diresse verso la bustina e si fece altre due strisce. Ormai erano diventate 6 e la testa era una bomba pronta ad esplodere. Quei cinque minuti volarono e John arrivò subito da lei, sedendosi sul letto accanto a lei: “Cara puttanella, ora devi telefonare ad Olga e farla venire qui”, “Ma Olga è mia cognata, la sorella di Salvatore, cosa volete da lei?”. Immediato fu ...
    ... lo schiaffo che le fece volare via gli occhiali. John glieli ridiede e le disse: “Non devi pensare, devi agire, fai venire qui quella lesbica del cazzo!”. Elena era disperata: Olga era la sorella di Salvatore e che fosse lesbica non lo sapeva neanche il fratello. Sapeva che un suo rifiuto avrebbe messo a repentaglio la vita di qualche famigliare e quindi cercò di tergiversare, dicendo che era l’una di notte e non sapeva che scusa inventare. Ma John le disse di chiamarla e di essere convincente, viceversa la povera Sofia avrebbe provato anzitempo il gusto della carne che la trapanava, ovviamente prima di morire. “Olga, ciao, scusami l’ora”, furono le prima parole che disse al cellulare Elena chiamando la cognata, la quale si preoccupò della chiamata a quell’ora, “No, no, tutto bene, è che ho fatto un sogno tremendo dove tu eri coinvolta e volevo sentirti per tranquillizzarmi che stessi bene”, Olga si intenerì da tante attenzioni e la rassicurò sul suo stato di salute. “Senti, lo so che posso sembrare sfacciata, ma ora mi sento un po’ sottosopra e sola, vorresti passare da me?”; la cognata era titubante, non capiva il motivo della richiesta; disse che forse era tardi per lei, ma subito Elena le disse che non c’erano problemi e che avrebbe avuto davvero piacere se lei fosse passata per farle compagnia. La cognata, ancora molto dubbiosa, accettò la proposta di Elena, sicuramente per capire se la cognata stesse bene o se era ancora sotto choc per quel sogno appena accennato. “E ...
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