1. Elena la Troia


    Data: 27/09/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Lesbo Tradimenti Autore: ClaudXXX, Fonte: RaccontiMilu

    Non fare mai una sgarro a chi non devi, ci potrebbero essere ripercussioni che neanche immagini. Elena stava tornando nel suo appartamento alle 21 di sera, abitava all’ultimo piano di una casa fatiscente sul lungomare della sua piccola cittadina. Appena mise le chiavi nella serratura ed aprì la porta, tutto divenne buio; qualcuno da dietro le aveva messo un cappuccio in testa, tappato la bocca con la mani e spinta in casa. Il panico la assalì, ma sentiva di non poter fare nulla. In pochi attimi si senti spingere e cadette seduta maldestramente sul letto matrimoniale della sua camera da letto. Il primo istinto fu quello di togliersi il cappuccio e da subito vide due uomini: non li aveva mai visti, era normali, sia nella corporatura che nell’aspetto. Niente segni particolari, tatuaggi, cicatrici, ecc…. l’unica cosa che evitò a Elena di urlare, fu che di fronte a lei era puntata una pistola, puntata dritta sulla lente destra dei suoi occhiali da vista. L’uomo disarmato le disse solo una casa: “Taci puttana!”, mentre l’altro la guardò dritta negl’occhi, tenendo quella pistola immobile e le disse in modo secco e tranquillo: “Elena: tu oggi muori! – Elena non capiva, aveva il cuore in gola; forse una rapina, uno stupro…non capiva ed era spaventata a morte. Il primo uomo, quello che le aveva intimato di tacere, aveva al seguito un borsone nero. Elena penso quindi ad una rapina e qualcosa in lei si tranquillizzò, ma poi le tornarono in mente le parole del secondo uomo….perché ...
    ... doveva morire oggi? “Non mi uccidete, vi prego! Farò tutto quello che vorrete. Soldi, gioielli, ma vi prego, non uccidetemi!”; a quelle parole, il tizio con la pistola la guardò; era molto calmo e pacato, spostò la pistola dall’occhio di Elena e fece partire una sberla a piena mano che prese guancia e occhio della ragazza, la quale fini sdraiata sul letto: “Puttana, non sei tu che comandi e non sei tu che parli se non sei interrogata. Se vogliamo i tuoi merdosi soldi e quei quattro gioielli che tieni, li avremmo presi quando non c’eri. Ci interessi tu! Sei tu che oggi muore!” e poi una risata che dava conferma di quello che aveva appena detto. “Ma cosa vi ho fatto, vi prego, vi darò tutto!”, erano le uniche parole che riusciva a dire, si sistemò gli occhiale e si mise una mano sulla guancia che le bruciava; stava piangendo. “Brava zoccoletta,, piangi!”, le disse l’uomo con la pistola: “Questa notte sarà lunga e sarai tu a scegliere quando morire. Se farai quello che ti diremo, la tua vita si allungherà, ma appena sbaglierai…”, le mise la pistola sulla guancia e premette forte: “il tuo cervello del cazzo sarà il decoro di questa camera!” e dopo averle detto questo, le assestò un pugno in piena testa. Elena piangeva, non sapeva ne come ne perché, non sapeva cosa le avrebbero chiesto; aveva solo capito che era gente che non scherzava. Cercò di rimettersi seduta e vide l’altro uomo che aveva aperto il borsone e cominciava a tirare fuori delle attrezzature tipo televisive: cavalletti, ...
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