1. Club Tlazo – Capitolo 6


    Data: 15/09/2023, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... un muro, una sensazione di piacere che cominciò ad invadere il petto di Miriam, poi la sua mente, poi ridiscese nella sua fica, sopprimendo ogni parvenza di disagio. La ragazza non riusciva più a respirare, non era più in grado di avere il controllo del suo corpo che si dibatteva come fosse scosso dai battiti del suo cuore, impazzito in un galoppo sfrenato verso quello che sembrava l’infarto. La sua mente e la sua coscienza sembravano immerse in una fitta nebbia tanto densa da diventare solida. I suoi polmoni si svuotarono in un grido spaventoso, che sembrò strapparle le corde vocali, spargendo saliva e sborra che le era rimasto in gola davanti a lei. Il suo bacino sobbalzò diverse volte, solo le corde le impedivano di cadere dall’ara sacrificale. L’ano si comprimeva e dilatava in continuazione con una forza quasi dolorosa, ma mai quanto gli spasmi nel suo utero, che stava colando trasudo e seme maschile come se si fosse rotto qualcosa. Il vibratore sembrò scuotersi ancora più violentemente di prima, muoversi, quasi ruotare, poi scivolò fuori dalla figa e cadde a terra con un tonfo viscido nella pozza di liquidi corporei sotto l’inguine della ragazza. Miriam credette di essere morta. Sperò di essere morta, perché non avrebbe più voluto provare nulla di simile in vita sua. Non avrebbe voluto mai nemmeno ricordare qualcosa di analogo, per nessun motivo. Avrebbe voluto vomitare, ma si scoprì talmente stremata che non ne sarebbe stata in grado. Non aveva mai provato tanto ...
    ... dolore nella sua fica… nemmeno se l’avessero presa a pedate o l’avessero penetrata con un candelotto di dinamite acceso. – Brava, piccola mia – sussurrò dietro di lei la vecchia – Hai visto che bello? Io lo adoro, e sono sicuro che non potrai più farne a meno neanche te… Con la testa abbandonata sulla pietra finta, i capelli scompigliati e le ciocche rosse coagulate dal sudore e dalla sborra che le cadevano sul viso dello stesso colore, le labbra della ragazza si dischiusero per implorarla che non ce la faceva più, che voleva essere lasciata lì a morire, ma l’aria che usciva dalla sua gola era troppo lieve per emettere qualcosa di diverso da un gemito appena modulato. Quasi non notò le mani fredde appoggiarsi sulle sue chiappe su cui erano tatuate decine di schiaffi, discostandole leggermente fino a quando il buco del suo culo, che ancora restava leggermente aperto e da cui scendeva un torrente di sborra ormai secco, si presentò alla vista della vecchia. Ebbe una maggiore consapevolezza dell’oggetto freddo e duro baciarglielo, allarmandola nello stato di incoscienza in cui stava scivolando. Il fiato smise di defluire dai polmoni di Miriam e i suoi occhi si sgranarono mentre qualcosa di grosso, molto grosso, fottutamente grosso, sprofondava lentamente nel suo retto, aprendole l’ano come nessun cazzo aveva fatto in tutta la notte, riempiendola come solo un pugno sarebbe stato in grado.. – Questo, piccola mia, ti piacerà ancora di più, te lo prometto. Gli occhi della ragazza erano ...
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