Club Tlazo – Capitolo 6
Data: 15/09/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... massaggiandoselo, percependolo indurirsi sentendo lo sguardo delle due guardie scivolare sul suo corpo nudo come l’acqua calda che l’accarezzava. Sentì il bisogno di pulirsele per bene dalla sborra che le era stata spruzzata addosso, un tributo alla sua incredibile bellezza, o almeno volle far finta di crederlo. In realtà, sapeva benissimo che lo stava facendo per arrapare quei due, per renderli suoi schiavi, sfamando il suo ego con le erezioni che i pantaloni non potevano celare. Anche quando si appoggiò al muro piastrellato della doccia, gli fece piacere illudersi che quelle due dita con cui si penetrò avessero lo scopo di pulirsi l’utero di tutto il seme che le era rimasto dentro. In realtà, aveva scoperto che il suo ego era come un buco nero: più si nutriva, più diventava grande, e più diventava grande e più aveva bisogno di essere nutrito. Gli occhi dei due uomini, che rimbalzavano dalla sua fica alle sue grosse tette, per poi tornare alla sua fica, erano solo un piccolo spuntino per il suo nuovo amico affamato di attenzione e devozione. Le fu impossibile trattenersi dal chiudere gli occhi mentre sentiva i suoi polpastrelli invadere il suo utero con un vigore che non aveva mai usato, muoversi convulsamente come se stessero cercando qualcosa per cui andasse della loro vita, desiderosa di scoprire se ci fossero pieghe segrete nel condotto piene di oro e pietre preziose. E altrettanto le fu impossibile non pensare ai cazzi che l’avevano scopata fino a pochi istanti prima ...
... ma, a differenza di allora, non le parvero più dei mostri che la violavano, che volevano strappare un orgasmo dal suo corpo, ma protrusioni fisiche del potere che aveva sugli uomini ma che non era in grado di controllare. Almeno per il momento, si promise. Il veloce orgasmo che scosse il suo corpo fu dato dall’immagine di uomini che la possedevano su quella roccia, bloccata e costretta a permettere loro di usare il suo corpo, ma quello che esplose nella sua anima fu un tributo alla sua bellezza e al piacere che poteva ottenere attraverso essa. Sollevò il volto verso il getto dell’acqua che le picchiettava sulla pelle, le dita che le scivolavano fuori dall’utero seguite da un rivolo di desiderio e sperma. Rimase un istante in quella posizione, mentre il piacere sfumava in soddisfazione e volontà di provare una sensazione simile di nuovo, ma amplificata. Quando si sentì pulita, pronta a tornare alla sua pietra, a rendere altri uomini schiavi del suo splendido corpo, vederli incapaci di scegliere in quale suo buco cercare il piacere, uscì dalla doccia, prese un asciugamano da un armadietto e iniziò a frizionarsi la pelle, lentamente e con cura. Sollevò lo sguardo sulle due guardie. Sorrise tra sé e sé: quanto le sarebbe piaciuto se quei due avessero avuto le palle di fare un paio di passi, afferrarla e possederla, scoparla per riempirla di nuovo. Sospirò scuotendo la testa… non era colpa loro, ma sua: aveva decine, forse centinaia di scopate che si era persa e, sebbene un buon ...