Pericolosi capricci 2 - Racconti Erotici

Pericolosi capricci 2

... di chiarimento; Alfredo e Miriam hanno costituito uno studio legale tra i più rinomati della regione; Lucia e Nicola, dopo il tirocinio, sono stati associati; Angelo pare scomparso, ma incassa regolarmente l’assegno dalla moglie; io, per il mio orgoglioso carattere, avrei voluto arrivare a rinunciarvi; ma continuo a consumare i giorni alla cassa, lottando con le bollette per farcela ogni mese.

Avevo sperato, o mi ero illusa, di trovare l’alternativa a mio marito; ci provo, continuamente; ogni volta mi ritrovo coi miei impossibili capricci insoddisfatti e con tanti rimorsi per quello che ho sprecato e che continuo a buttare via; l’unica consolazione è l’incontro quasi sistematico, una volta a settimana, con mia figlia che mi ama e mi aiuta, sicuramente con la complicità di suo padre e con la benevolenza della compagna.

Poiché suo padre è andato a vivere con Miriam, a Lucia è rimasta la disponibilità totale del loro appartamento; poco tempo dopo l’incontro famigerato, andò a letto con Nicola e adesso vivono insieme; parlano già di un figlio che cementi la loro unione; dopo l’esperienza di noi genitori, respingono l’idea di un matrimonio che si riduca a un certificato, inutile quando venga meno la fiducia reciproca; non so darle torto, per esperienza diretta.

E’ ancora Lucia a spiazzarmi e a rimettere tutto il discussione; ormai al sesto mese di ...

... gravidanza, con un pancione ben evidente che ne limita i movimenti, mi chiede di incontrarci perché ha bisogno di parlarmi; l’idea che, dopo anni, si rivolga a me anziché a suo padre mi emoziona; con la logica inoppugnabile che ormai le conosco mi fa presente che, col mio lavoro, l’appartamento in cui vivo, che era per noi tre, mi costa fin troppo; che la paga per otto ore al giorno alla cassa è quasi caritatevole.

Lei comincia ad avere bisogno di un aiuto in casa e non le va di farci entrare un’estranea; però è in vendita un miniappartamento adiacente alla sua abitazione; suo padre può acquistarlo e assegnarmelo per consentirmi di stare vicina a mia figlia e al nipote che verrà; il suo assegno e la pensione mi consentirebbero una vita agiata; prima che le lacrime mi sopraffanno, le chiedo se ne ha parlato con Alfredo; lo farà; non ci saranno obiezioni, lui e Miriam sono preoccupati per la mia solitudine.

Mi limito a abbracciarla; ritrovare il ruolo di madre e un clima di famiglia non formale mi da molta più gioia di quanto creda; scherzando, mi ricorda che, in quella soluzione, i miei amanti dovrebbero diradarsi; le faccio riflettere che i quaranta sono un bel ricordo, che, su quel versante, ‘abbiamo già dato’ con molto dolore e tante sofferenze; se Alfredo, Miriam e Nicola sono d’accordo, mi sta bene essere madre e nonna, con tutto l’amore del mondo.