Pericolosi capricci 2
Data: 09/09/2023,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... e farò quello che voglio’; per caso riesci ancora a ricordare? Io sì; ero presente, quando lo hai dichiarato credendo di cacciare di casa me e mio padre; siamo andati ad abitare solo io e lui, all’inizio, nel nuovo appartamento; poi papà mi ha spiegato, perché lui è trasparente con le persone che ama; io ho accettato di mettermi i tappi alle orecchie quando loro facevano l’amore; si incontravano a casa sua, anzi a casa loro, a questo punto ... “
“Vuoi che faccio gli auguri alla nuova famiglia?”
“Smettila una buona volta di fare la bambina capricciosa; mi hai chiesto di perorare la tua causa e di farti concedere un assegno che ti consenta di sopravvivere; lo voglio fare perché sei mia madre e, anche se ti prostituissi su un marciapiede, ti vorrei bene comunque; lui accetterà ancora una volta di aiutarti a sopravvivere; ma ricordati che questo è tutto; sul resto, non hai diritto di parola.
Ricordati poi che l’assegno non lo riceverai più, appena troverai un rapporto di convivenza che ti consenta di affrontare una seria vita di relazione … “
“Cosa intendi dire?”
“Mamma, è la legge; ti concederà l’assegno, e lo farà in nome mio, ma solo finché avrai come amante un caprone che non vuole altro che la bambolina di gomma per le sue voglie sporche, che non pensa nemmeno di striscio ad essere il tuo compagno, che ha già ampiamente dimostrato di essere inadatto al ruolo; figurati adesso che i conti glieli presenta don Pasquale, a suo rischio e pericolo! Il giorno che ...
... avrai un compagno degno di questo nome, dovrai rinunciare all’assegno.”
“Che significa ‘a suo rischio e pericolo’?”
“Mamma, il padre di Miriam e mio padre hanno a che fare, per necessità professionale, con personaggi molto ambigui e pericolosi; loro sono puliti e non chiedono favori; invece tu ti sei già sporcata fino all’anima; se costringi tuo marito a piegarsi a chiedere favori a un malvivente, io tremo per la tua stessa vita; il porco che ti sbatte sta tremando perché sa bene che Nicola, il ‘ragazzo’ come tu dici, può rivolgersi a qualcuno che può farlo sparire nel nulla; per questo trema; STA ZITTA, per il tuo bene.”
“Detto da mia figlia mi fa paura.”
“Tu mi hai procurato fin troppo paura, sdegno, schifo, nausea, pietà, compassione, milioni di sentimenti; ti prego, taci.”
Capisco che è veramente il caso di tacere e di attendere che mio marito decida la mia sorte; il giovane Nicola riassume per riferire a don Pasquale; Alfredo mi verserà un assegno di cinquecento euro, che con gli ottocento del salario mi consentiranno di vivere onestamente, finché non troverò un compagno per dividere gli oneri familiari; Miriam farà lo stesso con Angelo, che accetta in silenzio di lasciare la casa dove vivono e dove ora mio marito andrà a stare con lei.
Lucia resterà nell’appartamento che il padre ha comprato per loro, eventualmente anche se o quando sceglierà di mettere su famiglia; non ci saranno più rapporti tra me e Alfredo che cercherà di dimenticare che esisto, visto ...